Il ministro degli Affari digitali giapponese vuole porre fine all’utilizzo dei floppy disk

In Giappone ancora si utilizzano i floppy disk, ma questo potrebbe cambiare dal momento che il Ministro degli Affari digitali vuole eliminarli

02/09/2022 di Giordana Battisti

I floppy disk sembrano un ricordo lontano, vintage. Si tratta infatti di un tipo di supporto per l’archiviazione digitale usato soprattutto dagli anni ’70 (di preciso entrò in commercio nel 1972) agli anni ’90, quando vennero sostituiti da supporti più tecnologici e funzionali, come le chiavette e poi i sistemi di archiviazione come il Cloud. Ad oggi, in Giappone i floppy disk sono ancora molto diffusi e utilizzati soprattutto nella burocrazia.

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Taro Kono dichiara guerra ai floppy disk (e non solo)

Il ministro degli Affari digitali Taro Kono vorrebbe che le procedure che ancora richiedono supporti digitali come i CD o appunto i floppy disk vengano spostate online, ma apportare questa modifica potrebbe essere abbastanza complesso. Questa notizia è confermata da un tweet sull’account ufficiale del ministro giapponese, che esordisce così: «Il Ministro degli Affari digitali dichiara guerra ai floppy disk». Kono sostiene da tempo che l’inefficienza del sistema burocratico giapponese sia dovuta anche alle sue pratiche obsolete che prevedono ancora l’utilizzo dei floppy disk ma anche di altri supporti e mezzi non proprio al passo coi tempi, come i fax. Nel 2021, quando era Ministro delle riforme amministrative, Kono ha annunciato una crociata personale contro gli  Hanko – cioè i sigilli ufficiali che vengono utilizzati per firmare contratti e altri documenti – e i fax. Lo riporta il The Guardian, che oggi propone un articolo intitolato «Perché la guerra del Giappone ai floppy disk potrebbe rivelarsi un altro flop». Tuttavia, fax e sigilli continuano a essere utilizzati in Giappone.

Una commissione, su incarico del governo giapponese, ha stimato che ancora oggi ci siano circa 1.900 servizi amministrativi che prevedono di usare supporti come i floppy disk per archiviare i documenti.

Non tutti in Giappone sembrano essere d’accordo con i progetti del Ministro. I funzionari pubblici, infatti, sostengono che i floppy disk offrano una garanzia di autenticità che le e-mail e altri supporti digitali non possono soddisfare.

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