Le critiche a Gianni Bugno, sindacalista dei corridori e commentatore Rai, per la protesta al Giro d’Italia
La tappa da Morbegno ad Asti è stata accorciata di 80 chilometri per il maltempo
23/10/2020 di Redazione
Polemica niente male al Giro d’Italia dopo quanto accaduto nella giornata di oggi, nel corso della terzultima tappa della corsa rosa da Morbegno ad Asti. A causa del maltempo, infatti, i corridori hanno ottenuto dalla direzione di corsa la riduzione della tappa di ben 80 chilometri, compromettendo il disegno originale della tappa e, per quanto possa valere, anche il regolare svolgimento di una corsa tiratissima che vede i tre principali concorrenti per la maglia rosa racchiusi in quindici secondi. Nonostante ciò, Gianni Bugno – presidente della CPA e commentatore Rai per quest’anno – si è schierato accanto ai corridori, manifestando la propria posizione in diretta, sul servizio pubblico.
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La posizione di Gianni Bugno sulla protesta dei corridori
Nella scomoda veste di commentatore per la Rai e, contemporaneamente, di presidente dell’associazione internazionale dei ciclisti professionisti, Gianni Bugno si è dovuto barcamenare per tutta la durata della diretta su diverse posizioni relative alla scelta dei corridori di pretendere la neutralizzazione di una parte della tappa: «È stata una decisione presa in fretta, perché ieri i ciclisti sono rientrati molto tardi in albergo, e che non farà di sicuro piacere – ha detto Bugno -. Ma è una decisione che rispetto e che è saggia. Io sono dalla parte dei corridori. Avrebbero fare 260 chilometri con pioggia e freddo».
Sui social network, le parole dell’ex corridore sono state molto contestate: in molti hanno ravvisato una contraddizione in termini tra il suo ruolo per l’associazione dei corridori e quello di commentatore per la Rai. La rete si è schierata a favore del direttore sportivo Bruno Reverberi che, invece, ha mostrato il pugno di ferro nei confronti dei corridori, sostenendo che quanto accaduto oggi è stato deciso soltanto da pochi atleti.