Chi è e per cosa è diventato “famoso” Gian Marco Saolini
Una satira 2.0, mettendoci faccia e nome. Un esperimento sociale (e social) continuo. Il suo personaggio ha dato vita a una serie di "bufale" paradossali a cui molti hanno creduto
24/10/2023 di Enzo Boldi
Un nome e un volto che compare nella maggior parte delle bufale (anche sotto forma di meme) che si diffondono all’interno dell’ecosistema social italiano. Fake news create ad arte, a mo’ di esperimento sociale. Estremizzazioni per andare a toccare “ciò che la gente vuole sentirsi dire”. Lui è Gian Marco Saolini, “trollatore professionista” che con il passare del tempo è diventato una vera e propria istituzione del mondo di internet e dei social network.
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Nel corso degli anni, le “strade” di Giornalettismo e di Gian Marco Saolini si sono incrociate moltissime volte. Non sotto forma di “accanimento”, ma perché alcuni (molti) dei suoi post social – pubblicati sulle diverse pagine che gestisce, oltre a un paio di siti internet – erano diventati virali. Non si trattava di notizie, ma di esperimenti sociali sotto forma di paradossali bufale e fake news (come quella sull’uomo esploso, a Roma, dopo essersi sottoposto alla prima dose di vaccino Astrazeneca). Questo, infatti, è il tenore delle “trollate” di cui si è reso protagonista il classe 1988.
Gian Marco Saolini, il “re delle bufale” e la satira social
Il suo nome è salito agli “onori” della cronaca negli ultimi giorni dopo la querela ricevuta dall’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una storia vecchia, un post – con foto – che risale addirittura al 14 aprile del 2020. Esattamente nel suo stile, con tanto di suo nome e suo volto. Ma chi è Gian Marco Saolini? Potremmo definirlo l’erede di Ermes Maiolica, l’antesignano di questo paradigma social e sociale che ha avuto una grande “viralità” nel corso dei primi anni dalla nascita delle varie piattaforme social.
Ed è proprio sui social che Saolini si diletta nelle sue estremizzazioni. In un’intervista rilasciata qualche anno fa al quotidiano La Stampa, parlando di una delle sue “performance” legata alla bufala dei “migranti che ascoltano musica e bevono alcool sull’Aquarius“, ha spiegato così il suo modus operandi:
«Non me la sono inventata io, a ben vedere è stato Salvini a darmi l’ispirazione quando ha parlato di crociera e pacchia finita. Io dico soltanto alla gente quello che la gente vuole credere. E ci crede, come si può vedere dal successo del video».
E lo ha fatto con tutti. Dalla destra alla sinistra. Da Matteo Salvini a LauraBoldrini, passando per il PD e le Sardine. Insomma, va a colpire raccontando – a mo’ di chansonnier – quel che la gente vuole sentirsi raccontare. Esattamente come un troll.
Le pagine social e i siti
Nel suo portfolio social ci sono moltissime pagine. Quelle con il suo nome, quella relativa a un “quotidiano” dichiaratamente statirico (come Il Corriere del Corsaro), fino ad arrivare a “Gianni il Malvagio“, l’alter ego cattivo di Gianni Morandi (che ha sempre un atteggiamento “buono” e propositivo nelle risposte agli utenti sulla sua pagina). Saolini, dunque, è poliedrico. Non è un comico, ma un personaggio che utilizza i social come un esperimento social senza soluzione di continuità. Perché lo fa? La risposta è sul suo sito personale:
«Io stano gli ignoranti, gli stupidi, i razzisti, i cafoni, gli analfabeti funzionali, i ritardati e i polli, li porto a galla, ve li faccio vedere e gli do un nome e un cognome, ma non sono io a crearli […] Io non posso stare zitto e non recitare perché c’è gente che ci crede.Non possiamo censurare, non dobbiamo censurare. Dobbiamo educare, scuotere e rianimare le persone. Io non fingo di essere un santone. Quando faccio il finto medico, il finto poliziotto, il finto nostromo, il finto politico poi non truffo le persone rubandogli soldi, non sfrutto la stupidità e l’ignoranza della massa per trarne vantaggi».
Critica aspramente il debunking, sostenendo che non sia una forma corretta per contrastare le fake news. La realtà, però, è che la diffusione di una bufala – seppur paradossale – rischia di compromettere il tessuto sociale e, dunque, non si può che smentire ciò che è tanto falso quanto virale. Per il resto, nelle sue attività di imprenditore (impegnato nel settore marketing) e di trollatore professionista, Gian Marco Saolini è l’esatta rappresentazione di come spesso agisca anche l’intera classe politica italiana: raccontare al popolo quel che il popolo vuole sentirsi dire. E se è falso: fa niente.
(foto di copertina: da pagina Instagram)