Il gestore della discoteca di Corinaldo: «Il locale era sicurissimo, non c’erano 1.400 persone»

09/12/2018 di Redazione

Il locale «era sicurissimo». «Non c’erano 1.400 persone» e «ha contenuto molta più gente». È quanto racconta in un’intervista al Quotidiano Nazionale (di Roberto Damiani) uno dei tre gestori della discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo, il locale della strage che è costata la vita a sei persone (altre sette sono gravemente ferite). Mario Cecchini, indagato per omicidio colposo plurimo, alla stampa dice di non sentirsi responsabile dell’accaduto, per aver fatto entrare più persone del dovuto.

Il gestore della discoteca di Corinaldo: «Non c’erano 1.400 persone»

«No, non c’erano 1.400 persone come dicono tutti. Assolutamente», sono state le sue parole al Qn. «Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare dentro ce n’erano poco più di 800. Tra l’altro ho consegnato ai carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti e quelli invenduti. Si vede subito». E alla domanda, sul motivo per il quale faceva entrare più gente, il gestore ha risposto: «Ma è un locale che ne ha contenuta molta di più. Era sicurissimo». E ancora: «Se un tecnico ha fatto il progetto per la sicurezza, una commissione provinciale l’ha approvato dandomi il permesso pochi mesi fa per cinque anni, che colpa ho io?». Cecchini ha detto di aver trovato a terra la bomboletta spray che ha scatenato il panico e di averla poi consegnata ai carabinieri. «Colpa di quel maledetto che l’ha spruzzata. È una tragedia inimmaginabile», ha commentato. «Sono distrutto, mi dispiace e moralmente sono vicino ai genitori e alle famiglie di quei ragazzi morti».

(Foto di copertina: ANSA / STRINGER)

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