Orrore in Germania, genitori vendono il figlio ai pedofili: condannati a 12 anni
07/08/2018 di Enzo Boldi
C’è orrore e sgomento in Germania, dove una coppia di genitori è stata condannata dal Tribunale di Friburgo a 12 anni di reclusione con l’ignobile accusa di abusi e pedofilia. Secondo i giudici, la madre Berrin Taha e il suo compagno Christian Lais, avrebbero violentato ripetutamente il loro bambino di 9 anni e lo avrebbero venduto a una rete di pedofili attraverso il dark web.
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La terribile storia arriva dalla Germania Sud-Occidentale, precisamente dalla città di Staufen. Il caso – venuto alle cronache lo scorso gennaio con l’arresto di 8 persone legate a una rete internazionale di pedofili tra Germania, Francia, Austria e Svizzera – ha scosso la popolazione tedesca, ma poteva essere prevenuto. Il compagno della madre, Christian Lais, era un pedofilo acclarato e già condannato nel 2005 per molestie su una tredicenne. Nel nel 2014 venne riconosciuto «a rischio recidiva», e il tribunale aveva disposto a suo carico il «divieto di avvicinarsi a persone di età inferiore ai 18 anni». Evidentemente tutto ciò non è bastato.
Germania pedofilia, genitori arrestati: il figlio venduto sul dark web
Ma la più grande responsabilità – anche in base ai 6 mesi in più di condanna decisi dai giudici del Tribunale di Friburgo – l’ha avuta la madre, Berrin Taha che, oltre ad abusare insieme al compagno del proprio figlio e a riprendere con la videocamera questa violenza, aveva di fatto messo in vendita il piccolo attraverso annunci sul dark web, terreno fecondo per il commercio illegale.
Germania pedofilia, il bambino era stato affidato ai servizi sociali
Già oltre un anno fa, i servizi sociali tedeschi erano venuti a conoscenza del fatto che il bambino fosse finito nella rete di un gruppo di pedofili a livello internazionale, prendendosene carico per sole 4 settimane, quando la madre del piccolo riuscì a riottenere la custodia del figlio a condizione che il suo compagno non vivesse più sotto lo stesso tetto. Cosa che – a quanto pare – non è avvenuta e le violenze sessuali sul bambino sono proseguite anche dopo il finto allontanamento del patrigno.
(foto di copertina: Photo: Patrick Seeger/dpa )