Il medico del Policlinico di Bari dice che nei reparti ci sono molti casi di genitori con figli venuti dal nord

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Le parole del dottor Gioacchino Angarano alla Gazzetta del Mezzogiorno

Una delle polemiche più aspre delle scorse settimane (che si è protratta per ben due week-end, ma soprattutto dopo la prima notte successiva alle misure annunciate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo scorso 9 marzo 2020) riguarda le persone che si sono allontanate dalle zone più prossime a quelle dei focolai originari di coronavirus in Lombardia per rientrare nei propri luoghi di residenza al sud Italia. In modo particolare, il dito è stato puntato contro studenti e lavoratori fuori sede che hanno preso il primo treno utile per rientrare nelle regioni meridionali. In questo modo, inevitabilmente, il contagio si è esteso e anche il direttore del reparto Malattie Infettive del Policlinico di Bari Gioacchino Angarano ha riconosciuto che ci sono reparti con genitori contagiati da ragazzi arrivati dal nord Italia.



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Genitori contagiati da ragazzi arrivati dal nord, le parole del direttore delle Malattie infettive di Bari

In un passaggio con il Corriere del Mezzogiorno, infatti, il professore del reparto di Malattie infettive ha ricordato come in corsia si possa assistere sempre più di frequente a casi di genitori contagiati da figli venuti dal nord: «Già ora – ha detto Angarano – abbiamo ricoverato persone i cui figli sono tornati dal Nord nei giorni scorsi: prevedo per questo grandi o piccoli focolai che a loro volta creeranno altri focolai. L’epidemia durerà ancora».



Insomma, sembrano essersi avverate alcune previsioni che erano state fatte nei giorni scorsi. L’estensione dei contagi al sud, che è stata piuttosto evidente nell’ultima settimana, era stata anticipata in qualche modo dal direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro che, parlando nello scorso week-end, aveva annunciato come nella settimana successiva ci sarebbe stato un aumento dei casi al sud dovuto al comportamento sconsiderato del week-end precedente.

Avverate anche le previsioni del governatore della Puglia Michele Emiliano che, nei giorni scorsi, aveva quantificato esattamente in 3mila persone l’esodo nord-sud con dati acquisiti il 12 marzo. Lo stesso discorso può valere anche per il presidente campano Vincenzo De Luca, che aveva ricordato come, in virtù di questi comportamenti, il picco si sarebbe potuto registrare in concomitanza con il periodo di Pasqua e precisamente il 14 aprile prossimo. Per ovviare a questo esodo, alcuni i governatori delle regioni del sud – compreso quello della Regione Basilicata – hanno messo in quarantena obbligatoria e fiduciaria tutte le persone rientrate dalle regioni settentrionali.