Il Garante avverte il governo: «I green pass creano problemi, necessari interventi urgenti»
Documento formale emesso nei confronti di Palazzo Chigi
23/04/2021 di Gianmichele Laino
Il green pass appena cominciato è già finito. Potremmo parafrasare Sergio Endrigo per descrivere la parabola del certificato che permetterebbe di avere il via libera per lo spostamento tra regioni a partire dal 26 aprile per le persone già vaccinate, che hanno già avuto il Covid-19 nei sei mesi precedenti o che si sono sottoposte a un tampone negativo nelle 48 ore precedenti allo spostamento. Il Garante contro green pass è l’ennesimo ostacolo che la misura – ipotizzata dal governo di Mario Draghi per agevolare la ripresa della circolazione nel Paese – deve affrontare.
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Garante contro green pass, il richiamo al governo
In realtà, ancora non si conoscono bene le modalità con cui sarà distribuito questo lasciapassare che permetterà alle forze dell’ordine di accertare se il cittadino ha o meno la possibilità di spostarsi tra le regioni italiane. Oggi, il portale Key4biz ha anticipato che i certificati saranno rilasciati in formato cartaceo o digitale, caricati poi nel FSE, e tutti con il qr-code verificabili dalle Forze dell’Ordine con un’app ad hoc. Possibile il coinvolgimento di SOGEI, ma non si esclude la partecipazione di piattaforme esistenti come l’app Immuni o l’app IO per la pubblica amministrazione.
Di tutto un po’, insomma. Ma sono bastate queste notizie per far accendere la spia presso il Garante della Privacy, che non ha esitato a inviare un avvertimento formale nei confronti del consiglio dei ministri. «La norma appena approvata per la creazione e la gestione delle ‘certificazioni verdi’, i cosiddetti pass vaccinali, presenta criticità tali da inficiare, se non opportunamente modificata, la validità e il funzionamento del sistema previsto per la riapertura degli spostamenti durante la pandemia – ha dichiarato il Garante -. È quindi necessario un intervento urgente a tutela dei diritti e delle libertà delle persone».
Le eccezioni del Garante
Proprio il Garante rileva che il decreto riaperture – che è stato approvato nel corso del consiglio dei ministri di due giorni fa – non contiene delle indicazioni soddisfacenti per quello che riguarda la libera circolazione dei cittadini, né delle specifiche su questo green pass per dare il via al movimento tra regioni. In ogni caso, si sottolinea, qualsiasi misura di questo genere dovrebbe essere conforme al regolamento europeo per la protezione e la tutela dei dati personali.
Il Garante sottolinea che un eventuale green pass esporrebbe in maniera eccessiva i dati sensibili in materia sanitaria dei cittadini italiani e li espone a utilizzi futuri che sono stati addirittura definiti «imprevedibili», soprattutto per il fatto che mancano indicazioni sui periodi di conservazione di questi stessi dati personali. La partita, a questo punto, è aperta: occorrerà capire quale sarà la risposta del governo a questa dura reprimenda della massima autorità nazionale in termini di protezione e tutela dei dati personali.
Foto IPP/pool/esteri – Roma