I medici del convegno in Senato sul Covid: «Galli offensivo contro chi si è impegnato più di lui nella pandemia»

Ieri i Galli, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha commentato quanto detto nel corso del convegno che è stato ribattezzato dei negazionisti del Covid: «Nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una opinione di tipo scientifico. Quello che è stato detto non ha alcuna base: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità». Oggi arriva la risposta si Zangrillo e Bassetti, entrambi presenti all’evento.

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Per Zangrillo «chi accusa è in malafede»

Zangrillo e Bassetti non hanno tardato a rispondere. Il primo,  prorettore dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non ci sta ad «essere definito negazionista dopo aver visto personalmente ognuno dei circa 1.200 malati». Zangrillo sottolinea anche come chi li ha accusati siano, a suo dire, «persone in malafede che si espongono al rischio di querela per diffamazione». Gli fanno eco anche Clementi, virologo dell’ateneo di via Olgettina e Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – anche presiedete della Società italiana di terapia antinfettiva.

«Siamo medici sinceri, non negazionisti»

Clementi, dal canto suo, ha sottolineato – in riferimento alle parole di Galli – di essere «sorpreso, ma non più di tanto» poiché «ad interpretarle alla lettera le dichiarazioni suonano realmente offensive verso alcuni colleghi che si impegnano scientificamente in questa pandemia quanto lui e forse più. Su che base ha titolo per dire chi può esprimere opinioni di tipo scientifico? C’è chi sta pensando ad un’azione legale. Per me queste parole scivolano via e, come dicevo, non mi sorprendono». Bassetti si è detto «molto amareggiato dopo tutto il lavoro fatto in corsia contro Covid-19. sentirmi dire che sono un negazionista, dopo aver fatto una relazione di 8 minuti su Covid-19 nella mia realtà. Mi sono limitato a intervenire ad un convegno in Senato e a raccontare in pochi minuti la mia esperienza», si è difeso.

«Caro Massimo Galli, come sai benissimo, i virus che cambiano non avvisano»

Zangrillo ha sottolineato che tra i medici si è creata una frattura, da un po’ di tempo. In particolare Zangrillo, Bassetti e Clementi hanno scritto un documento – insieme ad altri medici – nel quale «fotografavano la migliorata situazione clinico-epidemiologica italiana». Galli, secondo il medico del San Raffaele, ha dato una «risposta stizzita» con un «testardo perseverare nel mantra ‘il virus non è cambiato’, affermazione che non significa nulla se non la si contestualizza». Bassetti ha anche attaccato il pensiero unico nella scienza: «A questo punto la macchina del fango ha raggiunto livelli inaccettabili. Ci deve essere un pensiero unico nella scienza? Non mi piace un Paese così: la medicina ha bisogno di pluralità e fermento di idee».

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