Galli dice che non vuole fare il menagramo «ma senza mascherina chi rischia è proprio Salvini»
Le parole del primario dell'ospedale Sacco di Milano
05/08/2020 di Gianmichele Laino
«Senza voler fare il menagramo, sapete chi in questa situazione corre un bel rischio? Salvini. Il suo mi sembra un atteggiamento un po’ superomistico». Le parole sono del primario dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli. Quest’ultimo, sin dai primi giorni, ha aiutato il mondo dell’informazione a commentare l’epidemia in corso nel Paese. Il coronavirus, tuttavia, ha mostrato di non dare troppi insegnamenti a chi, come Matteo Salvini, continua a frequentare posti piuttosto affollati (nei raduni organizzati dalla Lega), soprattutto senza mascherina. Galli e Salvini, dunque, hanno due modi diversi di vedere le cose.
LEGGI ANCHE > Salvini regala mascherine, l’episodio a Sesto San Giovanni
Galli e Salvini hanno due idee opposte sulle mascherine
Il medico del Sacco ha affermato – nel corso della trasmissione In Onda – che queste parole le avrebbe pronunciate anche se ci fosse stato un simbolo di partito diverso da quello della Lega. Luca Telese e David Parenzo hanno infatti mostrato le immagini arrivate direttamente da Ventimiglia, dove Salvini ha incontrato una parte importante della popolazione, con un contatto fisico molto ravvicinato: selfie, abbracci e pacche sulle spalle. Il tutto con un utilizzo approssimativo del dispositivo di protezione individuale (che, sempre nella giornata di ieri, Salvini aveva regalato a un suo fan a Sesto San Giovanni).
«Esentatemi dal commentare queste scene. Non so, non è facile dire che sia un buon esempio. Queste persone sono chiaramente contente e gioiose, mi fa piacere per loro. Ma mi viene francamente difficile dire che questa situazione sia permeata di sicurezza per queste persone e per tutti quelli che stanno attorno» – ha detto Galli che ha anche ricordato che potrebbe esserci maggiore possibilità di essere infettato per Matteo Salvini e non per le persone che lui incontra. Una questione meramente statistica: lui è uno, ma ogni giorno sta a contatto con centinaia di altre persone. Come si fa a essere sicuri che nessuno di questi possa aver contratto il Covid in quei giorni?