Galli contro Gismondo (entrambi del Sacco) sull’origine del virus in laboratorio: «Servirebbe dignitoso riserbo»

Le divergenze in ambito scientifico possono starci, per carità. Sorprende, però, quando due punti di vista completamente opposti si trovino a collaborare all’interno della stessa struttura sanitaria. Oggi, nel corso della trasmissione Circo Massimo di Radio Capital, il direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli è intervenuto per chiarire un aspetto di una dichiarazione di Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia dello stesso ospedale. Quest’ultima, in un intervento sul Fatto Quotidiano, aveva affermato che l’origine del coronavirus non sarà mai chiara, commentando il servizio del 2015 del TG Leonardo che parlava di un virus prodotto in laboratorio (che, tuttavia, non è affatto quello che stiamo affrontando nel corso dell’emergenza odierna).

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Galli contro Gismondo, i due punti di vista diversi dall’ospedale Sacco

«Sono francamente sconcertato – ha detto Massimo Galli -. Mi lasci fuori da elementi di giudizio da questo punto di vista: in modo generale, comprendendo varie posizioni che ho sentito in questi termini, posso dire che molti colleghi hanno perso l’opportunità di tacere su cose che non sapevano. È imbarazzante per il sottoscritto: nel mio mestiere se non sei curioso e disponibile a leggere e studiare molto non riesci a lavorare. Non è nemmeno casuale che determinate affermazioni arrivano da persone che hanno più competenze di laboratorio e meno dal punto di vista epidemiologico e clinico. E si rende conto che sparare ipotesi, nell’ambito di mancanza di conoscenze, è qualcosa da cui bisognerebbe astenersi parecchio, altrimenti vale il discorso degli pseudo-esperti».

Le parole di Galli contro Gismondo a Radio capital

Insomma, una posizione di netta distanza rispetto alle parole della collega, alla quale sono stati recapitati anche messaggi indiretti sulla divisione delle competenze. «D’altro canto – ha detto lo stesso Galli con un altro riferimento alle parole della Gismondo -, io credo che quelli che hanno pensato di fare audience nel dichiarare che il Covid-19 fosse qualcosa di poco più di una banale influenza dovrebbero, se non altro, fare una solenne autocritica e magari ritirarsi in un dignitoso riserbo».

Impossibile non leggere ancora una volta un riferimento alla Gismondo che, all’inizio dell’epidemia in Italia, aveva utilizzato proprio queste parole nel tentativo di tranquillizzare l’opinione pubblica in merito a quello che stava succedendo.

 

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