Confermati 5 anni di carcere per pedofilia al disturbatore televisivo Gabriele Paolini
La Corte d'appello di Roma ha confermato la condanna in secondo grado
17/09/2020 di Ilaria Roncone
Gabriele Paolini, noto come il disturbatore delle televisione italiana più lungimirante di tutti, sconterà cinque anni di carcere per pedofilia. L’uomo è stato condannato per fatti risalenti al 2013, rapporti sessuali con tre minorenni in cambio di soldi e regali. I capi d’imputazione sono produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori di 17 anni; la Corte d’appello di Roma ha confermato in secondo grado la condanna emessa nel 2017 dai giudici della V sezione penale. a Gabriele Paolini pedofilo.
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Gabriele Paolini pedofilo: cinque anni di carcere al disturbatore
Gabriele Paolini era finito subito in carcere dopo la condanna di primo grado salvo, qualche mese dopo, essere rilasciato. I legali di Paolini hanno parlato di sentenza con «natura moralistica e omofoba». Con le accuse di produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale a minori di 17 anni gli avvocati del condannato hanno già reso noto che faranno ricordo alla Cassazione «perché i fatti contestati sono avvenuti per una relazione omosessuale. Se si fosse verificato tra due persone di diverso sesso, anche se un maggiorenne e una donna minorenne, sarebbe stato diverso. Aspettiamo le motivazioni per fare ricorso in Cassazione».
Paolini già in carcere nel 2013
Il disturbatore della tv italiana è già stato in carcere nel 2013, dal 10 novembre, per 19 giorni e per successivi 20 mesi ai domiciliari. Il diretto interessato, nonostante siano passati gli anni, continua a negare che queste cose siano mai accadute, insistendo sul fatto di non aver mai indotto minorenni a prostituirsi. Le indagini su questo caso, all’epoca, erano partite per via della denuncia dei titolari di un laboratorio fotografico di Riccione. I gestori avevano ricevuto per via telematica direttamente da Roma una serie di file da stampare che ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni giovani che si sono poi rivelati minori.