Willy, fratelli Bianchi chiamati mentre «stavano facendo sesso con ragazze di cui non ricordano il nome»
Questa la labile difesa dei due fratelli accusati di omicidio preterintenzionale
11/09/2020 di Redazione
La versione fornita dai fratelli Bianchi nell’ambito della propria difesa – atta probabilmente a evitare l’aggravante della premeditazione – è questa: sesso al cimitero con un amico e tre ragazze sconosciute di cui non ricordano i nomi. A interrompere i fratelli Bianchi sesso cimitero sarebbero stati coinvolti la chiamata dell’amico Michele Cerquozzi «a suo dire impegnato in una violenta discussione a Colleferro, chiedeva loro di intervenire in suo soccorso», dicono nelle indagini. Si indaga anche nella direzione di un post scritto e poi cancellato da un conoscente dei fratelli che ha parlato di far uscire la verità su quanto accaduto.
LEGGI ANCHE >>> Willy, spuntano nuovi indagati coinvolti nella rissa che ha causato la sua morte
Fratelli Bianchi sesso cimitero
Nelle carte delle indagini su Marco Bianchi si legge: «Interrogato per primo, riferiva che allontanatosi dal pub in compagnia del fratello, di un amico e di tre ragazze delle quali non sapeva riferire il nome, mentre stavano consumando un rapporto sessuale vicino al cimitero ricevevano una telefonata da parte di Cerquozzi il quale, a suo dire, impegnato in una violenta discussione a Colleferro, chiedeva loro di intervenire in suo soccorso». I carabinieri sono a lavoro per rimediare dei filmati che provino la veridicità di questa versione che, se confermata, escluderebbe l’aggravante per premeditazione nel pestaggio che ha causato la morte di Willy.
Il post Facebook cancellato di uno dei testimoni
Come si dice da un paio di giorni, le persone coinvolte nella situazione incriminata sono di più di quante erano sembrate all’inizio. Oltre ai fratelli Bianchi, a Mario Pincarelli – sul quale si sarebbe cercato di far ricadere tutta la colpa – e Francesco Belleggia – unico a cui sono stati concessi i domiciliari – c’erano anche Cerquozzi, Shabani e Tondinelli. Cerquozzi e Shabani sono stati scagionati e proprio uno di loro ha scritto sul proprio profilo Facebook un post in difesa dei suoi amici. Si tratta di due post, in realtà, tutti e due cancellati ma che Repubblica è riuscita ad ottenere. Nel primo: «Come è giusto che il povero Willy riposi in pace, come è giusto che giustizia sia fatta, è anche giusto che il vero colpevole deve parlare! Fosse l’ultima cosa che faccio ma mi batterò fino alla fine pur di far uscire la verità!»; il secondo post cancellato: «Voglio ricordarvi una cosa, le persone arrestate sono 4, e se vi sfugge il nome degli altri 2 si chiamano Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. E se non fossero stati Marco e Gabriele ad uccidere quel povero ragazzo? Vi invito ad iniziare ad informarvi bene prima del dare dell’assassino!». Ora i carabinieri vorrebbero il ragazzo come teste.