Francesca Donato ha paragonato i vaccini agli esperimenti dei nazisti
26/02/2019 di Daniele Tempera
Il tema è di quelli caldi, che continuano a infiammare la rete e il dibattito pubblico. I protagonisti sono questa volta Francesca Donato, ideatrice e promotrice del Progetto €urexit, che spesso vediamo in TV a promuovere il ritorno alla lira e l’autarchia monetaria italiana, e l’immunologo Roberto Burioni.
Basta leggere il thread per capire come è potuto accadere che un intero popolo, in Germania negli anni ‘30, adorasse Hitler e il nazismo. La #propaganda de #lascienza (che allora stabiliva che gli ebrei fossero razza inferiore) funziona molto bene, ora come allora. https://t.co/5c3YBJ84zQ
— Francesca Donato (@ladyonorato) 26 febbraio 2019
Il punto di partenza è un tweet in cui Elvira Terranova, giornalista dell’Adnkronos, chiamava in causa il professore Burioni per commentare una storia di una mamma che si rifiutava di vaccinare il figlio. La risposta dell’immunologo non si è fatta attendere: « Una terribile miscela di arroganza, ignoranza ed egoismo. Dobbiamo decidere se questa donna ha il diritto di mettere in pericolo la vita di suo figlio e quella degli altri oppure no. Secondo me no» aveva risposto prontamente il professore. Frasi che non sono andate giù alla Donato che non ha esitato ad attaccare duramente l’immunologo.
Il paladino della repressione del dissenso vuole togliere i bambini alle madri #novax. Ok, è vero: i fascisti sono fra noi, e il loro idolo è #lascienza. Sono favorevoli all’aborto fino al nono mese, ma se poi non vaccini il neonato lo metterebbero in orfanotrofio. https://t.co/r4suUhRsIZ
— Francesca Donato (@ladyonorato) 26 febbraio 2019
“La scienza” insomma per la Donato, passata così agilmente dalle opinioni sulla politica monetaria e l’europeismo all’immunologia, non sarebbe attendibile, essendo una pratica finalizzata solo all’esercizio autoritario e arbitrario del potere. Da qui il disinvolto paragone con i medici che conducevano esperimenti nei campi di concentramento nazisti e il dito puntato sul cosiddetto “fascismo degli antifascisti”.
“L’antifascista” che vuole radiare gli immunologi troppo prudenti. Devo correggermi: erano i nazisti che in nome de “lascienza” facevano esperimenti sui bimbi disabili per “il bene” della comunità ariana. Questi seguono l’esempio alla perfezione. https://t.co/5WCOHANImW
— Francesca Donato (@ladyonorato) 26 febbraio 2019
Un tweet che ha scatenato la risposta piccata di Roberto Burioni che insiste sull’assurdità dell’equazione, nazismo = scienza, un paragone che però purtroppo viene evocato sempre più frequentemente dal composito schieramento dei no-vax.
Paragonare i vaccini e la scienza al nazismo? Eccola qui, questa la invitano pure in televisione. Ignoranza purissima ed egoismo, un mix micidiale. pic.twitter.com/s9FTISInL5
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) 26 febbraio 2019
L’ultima polemica era esplosa, appena la scorsa settimana a Trento, dove un gruppo contrario all’obbligo vaccinale aveva affisso nella città dei cartelli dove si paragonavano i bambini non vaccinati nelle scuole pubbliche ai bimbi rinchiusi nei campi di concentramento. Una sorta di delirio storico-scientifico che aveva attirato un’ondata di indignazione bipartisan e che ha messo in in luce, ancora una volta, la forza dei pregiudizi sul tema e la loro capacità di diffusione.