La falsa foto di Repubblica con la neve a Ostia il 6 gennaio firmata da Federica Angeli
06/01/2019 di Redazione
Circola in queste ore sui social network una foto bufala di un messaggio di scuse di Repubblica per aver pubblicato sul suo sito una foto con la neve di Ostia relativa al 6 gennaio 2019. La firma sulla fotografia sarebbe stata della nota giornalista anti-mafia Federica Angeli.
David Puente, debunker che lavora per Open, ha smascherato questa fake news e noi riteniamo opportuno condividere questa sua verifica per combattere il clima di sospetto che circonda il mondo dell’informazione.
Foto Ostia con neve è una bufala: l’attacco a Federica Angeli
A diffondere la fake news sarebbe stato Andrea Schiavone, sul suo profilo Facebook. Quest’ultimo ha scritto che Repubblica ha «una redazione da Topolino», parlando di ennesimo errore del quotidiano romano. In realtà, la fotografia fa riferimento a una nevicata di qualche anno fa sul litorale romano e senz’altro non è stata scattata da Federica Angeli. Nonostante il fotomontaggio con la firma della giornalista sia decisamente evidente e facile da smascherare (in calce alla foto, c’è anche il logo di una app per smartphone che permette di modificare fotografie), diversi utenti dei social network hanno creduto alla bufala, attaccando la professionalità di Federica Angeli.
L’attacco a Federica Angeli è un attacco alla libertà di stampa
La giornalista che vive sotto scorta sta diventando sempre più scomoda anche agli occhi del grande pubblico. Lei stessa, attraverso i suoi canali social, ha voluto commentare la vicenda: «Smascherata da Open la bufala online creata sul mio conto da Andrea Schiavone (non sapevo fosse stato lui, anche se non fa altro da 5 anni nei miei confronti) dell’associazione di Ostia Luna Nuova». Andrea Schiavone ha già altri trascorsi per questioni relative a Federica Angeli. L’ennesimo attacco alla giornalista, quindi, assume contorni ancora più cupi. È opportuno segnalare questo falso, anche per dare un forte messaggio a questo Paese: la libertà di stampa è sacrosanta e qualsiasi tentativo di screditarla non può che essere stigmatizzato.