Un’altra foto-bufala sulla neve ad Amatrice, in realtà è un campo profughi in Libano

Strumentalizzare la tragedia dei terremotati del Centro Italia per parlare dei migranti che arrivano dall’Africa e denunciare una presunta disparità di trattamento tra gli uni e gli altri, è una pessima abitudine delle voci sovraniste in queste settimane. Strumentalizzare quelle stesse tragedie utilizzando delle foto fasulle significa poi fare, davvero, una pessima figura.

La foto-bufala della neve ad Amatrice per attaccare sul dramma dei migranti

Dopo la diffusione di immagini di Accumoli e Amatrice innevate vecchie di due anni (ne ha pubblicata una anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni) sui social network sono spuntati anche i messaggi con foto-bufala delle case dei terremotati coperte di neve, che in realtà non sono state scattate nella zona del sisma. Il caso è stato evidenziato di Arianna Ciccone, fondatrice e direttrice dell’International Journalism Festival di Perugia, che su Twitter ha pubblicato uno screenshot da un account molto attivo (dal nome inequivocabile, ‘No Global Compact‘) e con un’immagine di Amatrice e, di fianco, la foto (la stessa, identica) di un campo profughi libanese.

 

 

«Il problema non sono 20 o 30 clandestini in più – avevano scritto dal profilo sovranista –, ma il fatto di cedere al ricatto di chi guadagna sulla loro pelle: ti fai pagare, li metti in mezzo al mare per costringere paesi ad accoglierli. Che fessi ad Amatrice: sotto 2 metri di neve ma ignorati da tutti. Salite in barca!». «Se volete sfruttare la tragedia dei terremotati strumentalizzandola come argomento come la tragedia dei migranti, già ci fate una figura da sciacalli», ha risposto Arianna Ciccone. «Ma se per farlo usate la foto del campo rifugiati in Libano pensando sia Amatrice ci fate pure una strepitosa figura da coglioni».

La stessa foto-bufala è spuntata in altri messaggi Twitter rilanciati da ‘No Global Compact’. Un segno, come già accaduto per le vecchie immagini della neve al Centro Italia, che la diffusione dello scatto non si è limitata a uno solo o pochi profili. Si tratta di un nuovo esempio di quanto possano essere semplice, per i mascalzoni del web, diffondere da account non verificati o sconosciuti informazioni o notizie inesatte che trovano poi ampia condivisione. Ma si tratta soprattutto di un nuovo, e non meno preoccupante, segnale di mancanza di rispetto sia nei confronti dei migranti che rischiano la vita nella ricerca di un approdo in Europa, sia nei confronti dei terremotati che ad oltre due anni dal sisma non hanno ancora una sistemazione adeguata.

(Immagine: screenshot dall’account Twitter di Arianna Ciccone: @_arianna)

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