Fontana dice che Gallera sbaglia se pensa che la zona rossa ad Alzano e Nembro poteva istituirle la Lombardia

Fontana contro Gallera, Fontana contro Formigoni, Fontana contro le critiche alla gestione della pandemia. Attilio Fontana nega tutto. Qualsiasi responsabilità sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Lombardia. A partire dalla mancata istituzione della zona rossa di Alzano e Nembro, fino ad arrivare alla gestione delle RSA e all’apertura dell’ospedale presso la Fiera di Milano. Per ribadire questa sua posizione, addirittura, il governatore della Lombardia arriva a contraddire anche un suo fedelissimo, l’assessore al Welfare Giulio Gallera.

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Fontana contro Gallera sull’istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro

Quest’ultimo, in merito all’istituzione della zona rossa nella Bergamasca a inizio marzo 2020, aveva detto che, effettivamente, la Regione Lombardia avrebbe potuto agire in autonomia, facendo prevalere la sua giurisdizione su quella del governo, in virtù dell’autonomia regionale. Ma qui, Attilio Fontana è categorico e al quotidiano Repubblica afferma: «Il mio assessore ha sbagliato. Esiste una valutazione giuridica di Sabino Cassese, che parla di iniziativa nelle mani del governo e quest’impostazione è stata confermata dalla direttiva del ministro dell’Interno ai prefetti».

Secondo Fontana, che riporta anche delle testimonianze che sono state illustrate su diversi organi di stampa, le forze dell’ordine erano presenti sul territorio ed erano pronte a istituire la zona rossa. Da un giorno all’altro non se ne fece più niente. Fontana ha anche ricordato che dal 4 al 7 marzo aveva chiesto più volte al governo di Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza di estendere la zona rossa ai comuni in provincia di Bergamo.

Fontana contro Gallera, va in trincea anche contro Formigoni

Ma Fontana respinge anche le critiche sulle RSA e sull’ospedale in Fiera a Milano che ha curato pochi pazienti a fronte di 21 milioni di euro spesi per la sua realizzazione. E si difende anche dal fuoco amico di Formigoni che aveva accusato Roberto Maroni di aver snaturato il sistema sanitario in Lombardia, premessa inevitabile rispetto a quello che si è visto in questa emergenza coronavirus. Per Fontana, la sinergia tra sanità pubblica e privata c’è stata sin dai primissimi giorni dell’epidemia e i medici di base, a fronte delle decine di richieste che si sono trovati ad affrontare, avrebbero potuto fare ben poco anche con un sistema sanitario diverso che valorizzasse le loro posizioni. Un governatore in trincea. Contro qualsiasi critica, esterna e interna.

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