La denuncia dei sindacati sul focolaio TNT: «Due positivi nei giorni scorsi, nessun provvedimento»

Tiziano Loreti, rappresentante dei SI COBAS di Bologna, riporta che la situazione del focolaio TNT potrebbe essere molto più grave di quanto possa sembrare. Secondo l’azienda, ufficialmente, ci sarebbero 18 positivi, mentre il sindacalista ha parlato di 31 persone coinvolte. Ma i numeri, stando a quanto si apprende, potrebbero essere più alti, perché i lavoratori sono oltre 200 e i tamponi sono stati effettuati anche nella giornata di ieri, con i risultati che non sono ancora stati comunicati.

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Focolaio TNT, la denuncia dei SI COBAS

«Ieri – ha detto Loreti all’Adnkronos – i lavoratori hanno fatto sciopero perché non volevano lavorare con il rischio di contrarre il virus e abbiamo chiesto alla Ausl di chiudere l’azienda. Alla Tnt avevamo già mandato una diffida perché i giorni scorsi erano stati riscontrati due casi, ma non era stato preso nessun provvedimento».

Focolaio TNT, le nuove assunzioni e le difficoltà del lavoro in sicurezza

Insomma, ancora una volta una sottovalutazione del problema all’origine di un focolaio che potrebbe assumere proporzioni simili a quello della Bartolini di fine giugno. Inoltre, ricorda il sindacalista, negli ultimi tempi il settore del delivery ha avuto richieste maggiori, che hanno portato all’assunzione di altro personale. Gli spazi, tuttavia, sono rimasti sempre gli stessi e questo – in condizioni di emergenza sanitaria – potrebbe aver comportato problemi legati a una più facile diffusione del contagio.

SI COBAS, inoltre, ha chiesto altri tamponi anche per un’altra categoria del personale, quella dei driver che, a volte, lavorano a stretto contatto con i facchini. Un quadro che va monitorato e che desta preoccupazioni. Al coronavirus basta una semplice disattenzione per approfittarne.

FOTO di repertorio dalla Pagina SI COBAS Bologna

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