Governo e Lega uniti solo nel dare soldi alla Guardia costiera libica, ma c’è chi dice no
16/07/2020 di Enzo Boldi
Evidentemente non bastano gli scandali e le inchieste su quei disumani centri di detenzione che si trovano sulle coste della Libia. Quelle prigioni dove vengono picchiati, vessati e torturati quegli esseri umani che cercano solamente un imbarco per trovare una vita migliore, lontana da guerre e carestie. Tutto questo non basta: il governo ha deciso di rinnovare i finanziamenti alla guardia costiera libica, accusata da anni di essere la vera protagonista di gesti disumani e vero tramite con i trafficanti di esseri umani. E lo ha fatto anche con l’appoggio della Lega. Solo 23 deputati hanno avuto il coraggio di dire no, portando all’attenzione le reali dinamiche del fenomeno migratorio tra il Nord Africa e l’Europa.
LEGGI ANCHE > La foto del migrante che ci sbatte in faccia quanto non abbia senso finanziare ancora la guardia costiera libica
Quattrocentouno voti a favore, 23 no e due astenuti. Questo è stato il risultato comparso sugli schermi della Camera dei deputati al termine della votazione sul rinnovo dei finanziamenti alla guardia costiera libica. Tra tutti quei voti a favore troviamo la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. E fino a questo punto si tratta di un risultato prevedibile (visti anche i trascorsi pentastellati nella guida condivisa con il Carroccio). Il sassolino nella scarpa, anzi il masso, è rappresentato dalla scelta del Partito Democratico.
Finanziamenti alla guardia costiera libica, il via libera della Camera
Perché lo scorso anno, quando Salvini era ministro dell’Interno, i rappresentanti PD muovevano critiche, attaccavano, accusavano e dicevano – soprattutto – di esser pronti a rivedere quel trattato e quell’accordo. Poi, quando si è arrivati alla conta, ci si è trasformati in tanti piccoli sovranisti e populisti di maggioranza. Ed ecco che quel sì alla proroga dei finanziamenti alla guardia costiera libica rappresentano un pugno nello stomaco.
I voti contrari
Solo in 23 hanno votato no. Altri si sono astenuti. Ma questo, ovviamente non è bastato. Tra i contrari troviamo Matteo Orfini, Giuditta Pini, Nicola Fratoianni, Erasmo Palazzotto, Laura Boldrini, Barbara Pollastrini e Riccardo Magi. Tutti esponenti della maggioranza che, coerentemente con le battaglie che portano avanti da tempo, hanno espresso il proprio tangibile dissenso. Perché non ci si può nascondere dietro un dito e non si possono voltare le spalle dopo le immagini, le denunce e gli appelli che hanno resto la vicenda della guardia costiera libica evidente. Agli occhi di tutti.