La Uefa dice che è «prematuro parlare» di revoca della finale di Champions a Istanbul

14/10/2019 di Enzo Boldi

Gli hashtag lasciano il tempo che trovano, ma spesso e volentieri rappresentano un sentimento popolare che non può esser sottovalutato. Nelle ultime ore su Twitter è diventato di tendenza #NoFinaleChampionsaIstanbul: una sorta di mobilitazione delle rete per convincere la Uefa a scegliere un’altra sede per la finale Champions 2020 in programma il prossimo 30 giugno proprio in Turchia. La richiesta, come ovvio, fa riferimento a quanto sta accadendo da alcuni giorni al confine con la Siria dopo la decisione del presidente Erdogan di avviare l’offensiva militare contro i curdi. Una mossa che sembra esser piaciuta molto anche ai calciatori della Nazionale turca che non hanno lasciato spazio a interpretazioni tra esultanze e post social.

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Il calcio, dunque, si è unito inesorabilmente alla politica internazionale. Per questo motivo, visto l’ostracismo della Turchia nel pensare a una ritirata dalla Siria – con i morti, molti di cui innocenti, che salgono di ora in ora per via dei bombardamenti e delle azioni da terra – il popolo della rete si è unito per chiedere di escludere la Turchia, nel caso particolare Istanbul, dagli onori di ospitare la prossima finale Champions come deciso lo scorso anno. Ma dalla Uefa si frena bruscamente.

Finale Champions a Istanbul, la Uefa non parla di revoca

A deludere quelli del #NoFinaleChampionsaIstanbul ci ha pensato Michele Uva, vicepresidente della Uefa, che ha parlato di questa vicenda ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno: «È evidente che tutta questa vicenda vada vista e discussa all’interno dell’Esecutivo. Revocare una finale è, però, un atto forte e ritengo che al momento non siamo nelle condizioni di poter parlare e discutere di tutto questo. Con il Comitato Esecutivo e il presidente Ceferin valuteremo insieme tutte le situazioni, ma mi pare prematuro parlare di sanzioni di questo tipo».

Rimandare, sempre

Per il momento, dunque, la finale Champions del 30 maggio 2020 è prevista ancora a Istanbul perché la situazione geo-politica non appare – ai vertici della Uefa – così grave da correre ai ripari con una scelta così forte come la revoca dell’onore di ospitare la partita più attesa dell’anno.

(foto di copertina: Mahmut Burak Burkuk – Depo/Depo Photos via ZUMA Wire)

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