È iniziato il processo contro Filippo Magnini: rischia 8 anni di squalifica

Comincia oggi il processo a carico di Filippo Magnini, il nuotatore azzurro due volte campione del mondo, accusato dalla Procura antidoping di Nado Italia di consumo e tentato consumo di sostanze dopanti, oltre alla somministrazione o tentata di sostanze vietate e favoreggiamento. Il procuratore, Pierfilippo Laviani, chiede la squalifica di 8 anni.

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Processo Magnini, «posso sopportare tutto»

L’atleta aveva commentato le accuse a pochi giorni dall’inizio del processo durante il festival dell’etica sportiva Overtime che si è tenuto a Macerata: «Ho le spalle grandi, posso camminare a testa alta» ha dichiarato dal palco sorridente. Intervistato dal giornalista Stefano Vegliani, aveva brevemente parlato delle accuse a suo carico e dei suoi rapporto con il medico nutrizionista Guido Porcellini. «Parlerò solo una volta di questo caso – ha detto – e lo farò nelle sedi opportune. Spero di mettere una volta per tutte la parola fine, ma siamo in Italia e si sa come vanno queste cose». Poi, niente più riferimenti al processo, nemmeno sui profili social della fidanzata Giorgia Palmas.

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Processo Magnini, lo sfogo su Instagram a giugno

Filippo Magnini aveva già ampiamente commentato le accuse, in toni ben più caldi, a giugno, quando il procuratore aveva chiesto 8 anni di squalifica. Lo aveva fatto con un post Instagram, dove si era sfogato scrivendo che «mai prima d’allora, in 20 anni di carriera sportiva ai massimi livelli, era mai comparso il binomio Magnini-doping se non per, e nelle, mille battaglie CONTRO il doping alle quali ho prestato la mia immagine e la mia anima». Il nuotatore raccontava di aver collaborato con la giustizia nel “caso Porcellini” che vedeva il medico accusato di aver somministrato sostanze dopanti ai suoi atleti. Il legame con Magnini sarebbe comportato da delle prove che la Procura di Pesaro definisce «schiaccianti», tra cui una telefonata con l’ex compagno di Nazionale Michele Santucci in cui avrebbe detto «inutile andare al mondiale senza i prodotti».

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Il 2 ottobre scorso (8 mesi fa!) la prima convocazione della Procura antidoping.Mai prima d’allora, in 20 anni di carriera sportiva ai massimi livelli, era mai comparso il binomio Magnini-doping se non per, e nelle, mille battaglie CONTRO il doping alle quali ho prestato la mia immagine e la mia anima.Poi, una prima audizione il 30 ottobre nella quale ho dato PUNTUALE e TOTALE riscontro ai Procuratori Antidoping sui fatti rilevati dalla Giustizia ordinaria penale per la quale non sono MAI stato indagato e che comunque ha PROSCIOLTO la mia posizione non avendo MAI indicato il mio nome nelle sue richieste di giudizio.Poi una seconda audizione (sei mesi dopo la prima!) nella quale la Procura antidoping mi ha interrogato sugli stessi identici fatti di 6 mesi prima. Anche in questo caso ho risposto e ribattuto PUNTO-PER PUNTO ogni pretesa contestazione. OTTO MESI da mostro in prima pagina, che ho affrontato nella consegna del più serrato SILENZIO per il rispetto innato che ho dell’attività e della funzione degli inquirenti sportivi. OGGI la richiesta della Procura antidoping di O-T-T-O anni di squalifica. ORA PARLO IO! Dopo tutta la collaborazione prestata per/nelle indagini in questi otto mesi di strazio per me, leggo il mio nome ancora sbattuto in prima pagina accostato alla parola doping nonostante, ripeto, la Procura della Repubblica di Pesaro abbia già chiuso il caso dichiarandomi totalmente estraneo ai fatti. Dopo otto mesi di silenzio, oggi, la mia anima RIBOLLE perché questa indagine è vergognosa, e perché la conclusione, che la Procura antidoping ha fatto propria su fatti che ho circostanziatamente smentito e ri-smentito, è l’essenza dell’INGIUSTIZIA più evidente.Al momento opportuno e nelle sedi preposte, tramite i miei legali, porterò alla luce le gravi manomissioni e il tentativo di muovere a mio carico accuse prive di fondamento che hanno caratterizzato questa indagine-farsa a mio danno.Ora posso tornare SERENO nel mio silenzio “giudiziario” ,ma SOPRATTUTTO posso,INVECE, continuare orgogliosamente e coraggiosamente,come continuerò anche a DISPETTO di chi vorrebbe farmi tacere,ad alzare la mia voce e il mio ventennale esempio agonistico CONTRO il doping!

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Su Instagram però, Magnini si era ampiamente difeso, ribadendo la sua estraneità ai fatti, stabilita anche dalla Procura di Pesaro: « Dopo otto mesi di silenzio, oggi, la mia anima RIBOLLE perché questa indagine è vergognosa, e perché la conclusione, che la Procura antidoping ha fatto propria su fatti che ho circostanziatamente smentito e ri-smentito, è l’essenza dell’INGIUSTIZIA più evidente. –  scriveva l’azzurro a Giugno – Al momento opportuno e nelle sedi preposte, tramite i miei legali, porterò alla luce le gravi manomissioni e il tentativo di muovere a mio carico accuse prive di fondamento che hanno caratterizzato questa indagine-farsa a mio danno».

(Credit Image: © Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)

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