Festival di Cannes si accoda a Venezia, la kermesse non sarà mai in virtuale

Negli scorsi giorni aveva avuto molto risalto il dibattito attorno alla possibilità di realizzare grandi festival in via virtuale a causa del coronavirus. Dopo l’apertura di Toronto e la chiusura totale della Mostra del Cinema di Venezia ora arriva anche il no perentorio del Festival di Cannes, almeno secondo quanto dichiarato a Variety dal direttore artistico Thierry Fremaux da sempre tra i più fermi oppositori dello streaming sin dai tempi della battaglia contro Netflix:

“Per Cannes, la sua anima, la sua storia, la sua efficienza, è un modello che non funzionerebbe. Che cos’è un festival digitale? Una competizione digitale? Dovremmo iniziare chiedendo ai titolari dei diritti se sono d’accordo. Film di Wes Anderson o Paul Verhoeven su un computer? Scoprire Top Gun 2 o Soul non al cinema? Questi film sono stati rinviati per essere proiettati su un grande schermo; perché vorremmo mostrarli prima su un dispositivo digitale?”

festival di cannes, pierre lescure
festival di cannea, il direttore Fremaux sul red carpet

I titoli citati da Fremaux sono significativi, dato che la line up del Festival di Cannes avrebbe dovuto annunciare i partecipanti il prossimo 16 aprile e quindi sembra scontato che quelli citati fossero dei film selezionati. L’organizzazione ha dovuto cedere nelle ultime settimane all’evidenza rinviando a fine giugno/ primi di luglio la kermesse, ma ci sono ancora forti dubbi che possa svolgersi in totale sicurezza. Thierry Fremaux però è molto deciso nelle critiche allo streaming via device, spiegando che Venezia e Cannes non possono farsi carico di questo passaggio epocale:

“I registi dei film vogliono mostrare i loro film su un grande schermo e condividerli con altri in eventi come festival, non per far finire i loro lavori su un iPhone. Se tutti i festival vengono cancellati, dovremo pensare a un modo per mostrare i film, per evitare di perdere un anno, ma non penso che un’alternativa precaria e improvvisata di Cannes o Venezia sarebbe la soluzione”.

Staremo a vedere cosa succedere nelle prossime settimane, intanto il Palazzo del Festival di Cannes è stato trasformato momentaneamente in un rifugio per senza tetto.

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