I furbetti delle feste private

Il dialogo con Lorenzo Merlino

04/12/2020 di Gabriele Parpiglia

Ci risiamo. Eccone un altro. Dopo le influencer e lo scandalo legato ai party negli hotel, c’è un altro pericolo da evitare: le feste private. Ma Lorenzo Merlino non è di questo parere. Nonostante il suo, di parere, oggi, alla luce del decreto e del momento di dolore che stiamo attraversando, si tratta di un parere sinonimo di reato. E pur facendoglielo notare, lui risponde a tono con un botta e risposta quasi da non credere: «Onestamente non me ne frega niente perché ho fatto il covid e sinceramente ho voglia di uscire e far festa».

LEGGI ANCHE > «Nessuno ha chiesto stories alle influencer, e lei non ha pagato il conto»

Noi invece ci appelliamo alle forze dell’ordine perché l’invito che abbiamo pubblicato, che poi Lorenzo ha rimosso non appena abbiamo intercettato la storia e l’invito al party, possa essere un forte campanello d’allarme. Ma torniamo a Lorenzo. Da quel momento è nato un dialogo surreale che ripercorriamo parola per parola.

Feste private, l’intervista con Lorenzo Merlino

Come mai hai tolto il post?

«Succede».

Io ho salvato l’invito al party, vorrei saperne di più?

«(risate) Ma è una festa organizzata tra amici, a casa, alla fine non si fa un cazzo».

Ma come? È saltato il tutto dopo che ho visto la storia (e sono entrato in gioco io)?

«A me di quello che fai non mi interessa. Non è saltato per te, fosse per me, andrei a far festa adesso. Anche perché ho avuto il covid per un mese e mi sono rotto i coglioni. Non è saltato tutto per te, la storia l’avevo tolta prima».

Ma noi l’avevamo salvata, come ha fatto toglierla? (Comunque, basiti, spieghiamo a Lorenzo che non può verificarsi una situazione simile, ndr).

«Dai fai notizia, lo capisco. Io sono spesso a casa di un personaggio famoso che non ti dirò, come tanti altri con la spunta blu (ma che c’entra, ndr?)».

Noi ripetiamo: Lorenzo, non si possono organizzare feste! È reato!

«Già successo (uno scandalo denunciato, ndr) con Selvaggia Lucarelli mi ha fatto fare audience, una mano lava l’altra. Mi insulteranno, so come funzionano queste cose».

(Noi ricordiamo al ragazzo che ha avuto il “Covid”, come lui afferma, a maggior ragione il suo messaggio è scorretto nonché reato). Capisci che è sbagliato?

«Hai ragione. Ma sono rimasto senza lavoro, sono stato chiuso in una stanza, stavo impazzendo senza i locali: sono rimasto a piedi, senza lavoro. Fammi sapere…».

Ieri erano gli hotel, ora sono i party privati nelle case che contano. Chi deve indagare può prendere spunto da questa fetta d’Italia che non si arrende al Covid, alle restrizioni, alla pandemia… forse con quel Sentimento di far festa a tutti i costi.

Share this article