Libero scrive che «finalmente le femministe sono fuori combattimento» con riferimento al coronavirus

Come se i valori dell’8 marzo possano essere trasmessi soltanto attraverso le manifestazioni di piazza. Dopo le stringenti misure del governo sul coronavirus e il divieto degli assembramenti di persone, infatti, diversi eventi in concomitanza con la festa internazionale delle donne sono stati annullati, cancellati o vietati. Il tutto, a quanto pare, con un sospiro di sollievo da parte del quotidiano Libero che, oggi, in prima pagina, propone un articolo dal titolo «Liberi dalla retorica dell’8 marzo» che ha come occhiello la frase «finalmente…femministe sono fuori combattimento».

LEGGI ANCHE > Libero è quasi felice perché il coronavirus è arrivato anche al sud

Femministe fuori combattimento, il titolo di Libero

Nell’articolo si sottolineano le misure che, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno coinvolto appuntamenti legati alla giornata internazionale delle donne: lo sciopero indetto dal collettivo Non una di menola fiera dell’editoria femminile presso la Casa internazionale delle donne a Roma, presentazioni di libri e altri incontri culturali. I toni con cui vengono elencati gli appuntamenti cancellati sembrano essere quelli di sollievo e di soddisfazione.

Nell’articolo si utilizzano espressioni legate alle misure sanitarie messe in campo per difendersi dal virus e si applicano alla festa della donna: «sterilizzazione della festa della donna», ad esempio. Con l’effetto poco gradevole che questa frase porta con sé. Tuttavia, non sarà di certo il coronavirus a mettere «fuori combattimento» le idee femministe o, in ogni caso, quelle che spingono a chiedere la parità tra i sessi e lo stop alla violenza di genere. Sono principi che non possono essere affatto ‘sterilizzati’ dalla cancellazione di manifestazioni a causa dell’emergenza sanitaria.

Femministe fuori combattimento? Non proprio

Tant’è – ad esempio – che la politica ha dato una risposta molto forte in proposito, proprio nella giornata di ieri, con l’approvazione all’unanimità dei contenuti previsti dalla mozione presentata da Laura Boldrini e da altre 45 deputate. Nel documento si richiedevano maggiori impegni per il governo in relazione alla parità di genere, all’eliminazione degli ostacoli che portano le donne a dover scegliere tra professione e genitorialità, alle misure stringenti in tema di violenze contro le donne. Con buona pace di Libero: le femministe non sono affatto fuori combattimento. Per la stessa natura battagliera che, sin dal 1908, ha animato le loro lotte e le loro conquiste.

Share this article
TAGS