Feltri chiede di abolire il diritto di voto per «cretini e analfabeti cronici»

21/10/2019 di Enzo Boldi

La provocazione di Beppe Grillo ha provocato sdegno da più parti. Abolire il diritto dei voto agli anziani sembra essere una proposta folle, quasi come la risposta data da un inconsapevole Giuseppe Conte, preso alla sprovvista, che si è limitato a dire: «Dobbiamo fare dei sondaggi». In molti hanno contestato le parole del comico genovese, ma alcuni – anche inaspettatamente – hanno appoggiato quella sua idea. Non Vittorio Feltri che ha dedicato il suo editoriale di oggi proprio a questo tema.

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Si tratta di una replica a Beppe Grillo, ma indiretta. Il destinatario della sua missiva pubblica su Libero, però, è il sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori. I due, come spiega il direttore, sono grandi amici e per questo si sente legittimato a rispondere per le rime a questo endorsement. «Gori, pur non essendo uno sprovveduto, aggiunge: chi ha un progetto migliore ce lo dica. Io ce l’avrei. Invece di inibire la cosa pubblica agli anziani, i solo che pagano tutte le tasse e si rendono utili alla società […], impediamo l’accesso alle cabine elettorali ai cretini non in grado di ragionare e neppure di comprendere un testo scritto causa analfabetismo cronico».

Vittorio Feltri e il diritto di voto agli anziani

Una provocazione alla provocazione lanciata nei giorni scorsi da Beppe Grillo. Nel suo editoriale, Vittorio Feltri cita la Costituzione che parla apertamente del suffragio universale per tutti gli italiani maggiorenni, senza limiti di età. E questa diventa l’occasione anche per andare contro la vecchia proposta di abbassare l’età elettorale ai 16 anni. Anche in questo caso, il direttore di Libero non usa mezzi termini per parlare delle conoscenze dei più giovani che, secondo lui, non sarebbero in grado di dare un voto razionale. Anzi: «Non capiscono un cazzo»

(foto di copertina: ANSA / ETTORE FERRARI)

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