Vittorio Feltri difende Sgarbi: «Chi non beve la vulgata minacciosa non è un eretico»

16/03/2020 di Enzo Boldi

Gli endorsement, quelli talmente prevedibili che quasi ci si stava per chiedere: perché Vittorio Feltri non difende Sgarbi? Negli ultimi giorni, infatti, si è molto dibattuto sulle parole pronunciate dal sindaco di Sutri, parlamentare del Gruppo Misto (eletto con Forza Italia a Montecitorio) e critico d’arte che invitava le persone a uscire di casa in barba ai divieti del governo per contenere il Coronavirus. In molti lo hanno attaccato, ma dopo qualche giorno Feltri difende Sgarbi.

LEGGI ANCHE > Sgarbi: «Se questi ministri dicono che c’è il virus, non credeteci: uscite fuori, andate a Codogno» 

Con qualche giorno di ritardo rispetto alla prossimità dei fatti, il direttore di Libero dedica un editoriale al noto critico d’arte e a tutti coloro i quali non temono il contagio da Covid-19. Vittorio Feltri sottolinea come la loro presa di posizione non debba essere contestata, ma rispettata. In tutto questo discorso, machiavellico ma solo per mero stile, il giornalista parla espressamente di «vulgata minacciosa» messa in giro dai media. Insomma, critica l’enfatizzazione della portata del Coronavirus. Chissà se si tratta anche di un briciolo di auto-critica, ricordando titoloni a nove colonne delle scorse settimane del quotidiano di cui è direttore editoriale. «Ma vogliamo ammettere che se un signore o una signora non beve la vulgata minacciosa non è un eretico – scrive Feltri -, bensì un individuo che semplicemente stima con minore apprensione il Corona ed emette giudizi non drastici, opponendosi alle eccessive limitazioni emanate dall’autorità centrale?».

Feltri difende Sgarbi

Poi Feltri difende Sgarbi: «Teoricamente il professore, esimio critico d’arte, potrebbe essere in errore. Ma non per questo gli si potrebbe negare il diritto di esprimere la propria valutazione morbida sulla patologia in questione. E invece no,anziché quietarsi alle sue parole rassicuranti, vari soggetti mentalmente disturbati lo trattano come un tifoso del Corona. Mancare di rispetto alle convinzioni, dalle nostre parti radicate,è una abitudine consolidata, però fa più schifo del virus». Peccato che non sia un messaggio su Whatsapp, ma un rappresentante delle istituzioni. Forse questo è il tassello che sfugge nel richiamo alle responsabilità.

(foto di copertina: Da Live – Non è la D’Urso, Canale 5)

Share this article