Vittorio Feltri definisce una «maialata» la petizione online contro Barbara D’Urso

02/04/2020 di Enzo Boldi

Il successo clamoroso della petizione online che chiede la cancellazione della trasmissione Live – Non è la D’Urso (che, comunque, non dovrebbe portare a decisioni clamorose da parte di Mediaset), ha fatto molto rumore. Tanto fracasso da provocare anche la reazione del direttore di Libero che, ultimamente, ha avuto molte discussioni con la conduttrice campana. Ma quella raccolta firme proprio non è stata digerita e ora Vittorio Feltri difende Barbara D’Urso. Ovviamente a modo suo.

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«Mettersi lì col coltello tra i denti e organizzare una sorta di referendum per scacciare la D’Urso in versione religiosa è una maialata indegna di gente civile – scrive Vittorio Feltri -. Barbara lavora in una antenna privata, di proprietà di Silvio Berlusconi, non in un ente pubblico, pertanto ha il diritto di agire come le garba, al massimo sarà l’editore, non una banda di scriteriati, a licenziarla. Cosa che non avverrà dato che la presentatrice, quantunque non mi vada a genio, è una gallina dalle uova d’oro per il Cavaliere».

Feltri difende Barbara D’Urso dalla petizione online

Un giudizio che sembra essere molto realistico. Come accade a molte persone del mondo dello spettacolo – al netto di considerazioni sull’atteggiamento con cui si affrontano determinati e delicati temi -, Barbara D’Urso oscilla sempre tra chi la ama e chi invece la critica fortemente. Ma i conti tornano per Canale 5, dato che – volente o nolente – è la protagonista di punta del canale principale di Mediaset.

Raggiunte le 363mila firme

Nel frattempo, nonostante la storia di Vittorio Feltri difende Barbara D’Urso, la petizione online va avanti. E se in meno 48 ore sono state raggiunte le 200mila firma su Change.org, ora il conto è salito a quota 363mila. E il contatore continua a girare verso l’alto.

(foto di copertina: da Live, Non è la D’Urso – Canale 5)

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