Per Feltri il Coronavirus è meglio dei decreti sicurezza

Non tutti i mali vengono per nuocere. Nemmeno le epidemie più devastanti, le conte dei morti giornaliere, la paura che serpeggia nella quotidianità. Perché l’odio e l’intolleranza possono sovrastare facilmente la paura e anche un’epidemia come quella del nuovo coronavirus possono diventare paradossalmente diventare un’opportunità per costruire una fortezza nella quale coltivare la propria xenofobia. È quello che ci suggerisce l’ennesima provocazione di Vittorio Feltri su Twitter.

Per il direttore di Libero il Coronavirus è finalmente la scusa ufficiale con il quale chiudere per sempre i porti italiani agli sbarchi provenienti dal Continente africano. Il direttore si augura quasi che il virus si possa abbattere sul Continente africano perché a quel punto non sarà nemmeno necessario scomodare il razzismo per fermare i disperati. Che importa se il prezzo potrebbe essere una pandemia devastante per una terra priva delle minime strutture sanitarie di sostegno: l’importante è liberarsi una volta per tutte dal “diverso”.

Certo, una simile uscita lascia allibiti, come lascia francamente interdetti la risposta dell’Avvocato Carlo Taormina. Insomma per chiudere i porti ci si augura un flagello che costerebbe probabilmente milioni di morti. Un’allarme mondiale e una minaccia all’umanità si trasforma nell’ennesimo espediente di provocazione e scontro provinciale sulla difesa dei “sacri confini” per raccattare like e fomentare gli istinti più bassi del web. Dacci oggi il nostro abominio quotidiano.

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