Fedez replica ai riders: «La mancia è simbolo dello sfruttamento capitalista. La lista? Una cosa fascista»

La lista dei Vip che non pagano le mance ai riders sta facendo molto discutere. Molti i nomi pubblicati dalla pagina Deliverance Milano che ha accusato molti personaggi famosi di essere ‘tirchi’ nei confronti di chi esegue le consegne dei loro ordini per il food delivery. Tra di loro sono comparsi anche Fedez e Chiara Ferragni, ma al rapper milanese questa accusa non è andata giù e ha risposto attraverso un video condiviso sui suoi profili social. E si parla di retaggi economico-culturali americani e di simboli dello sfruttamento capitalista.

«Mi sono appena svegliato leggendo questa fantastica notizia della lista segreta dei personaggi famosi che non lasciano le mance ai fattorini e ai riders di deliveroo – dice Fedez in un video pubblicato sul suo profilo Twitter -. Al di là della totale infondatezza della notizia, poco importa, però volevo dire una cosa: parlano tutti della lotta di classe 2.0 e poi la cosa su cui stanno mettendo attenzione sono le mance. Questo fa parte di un retaggio americano che è il non plus ultra dello sfruttamento del capitalismo».

Fedez e la lista dei vip ‘tirchi’ con i riders

Insomma, il rapper ‘Comunista con il Rolex’ si scaglia contro questa lista – la cui pubblicazione sui social è stata anche criticata da parte dell’AssoDelivery, che rappresenta  UberEats, Deliveroo, Just Eat, Glovo e Social Food, perché viola tutti i principi di privacy – e spiega anche le differenza tra ciò che avviene in Italia rispetto a quanto accade negli Stati Uniti per tutti i servizi di Food Delivery e non solo. E la dissonanza è abbastanza evidente, secondo quanto detto da Fedez, partendo dai contratti.

La lista di proscrizione pubblica che puzza di fascio

«In America le mance sono obbligatorie perché il datore di lavoro ti può pagare di meno e se tu non dai la mancia causi un danno. Peccato che sia il modo meno sindacalizzato e tutelato per un lavorare. Cioè, la tua sopravvivenza di lavoratore non può essere garantita dal cliente, rischi di fare una vita di merda. Non capire questo e spostare l’attenzione sulle mancette è la cosa meno di sinistra e meno lotta di classe possibile. È stupido. E al di là di tutto, ci tengo anche a dire che a me le liste di proscrizione pubblica hanno sempre puzzato di fascio».

(foto di copertina: Alessandro Bosio/Pacific Press via ZUMA Wire)

 

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