Federica Pellegrini, messaggio a una generazione: i trentenni sono ancora giovani

Mafaldina88, recita il suo nickname su Twitter. Federica Pellegrini non ha paura di esibire la sua età, il suo anno di nascita. Anzi, questo la rende più forte, nella testa e in tutto. Così si è presa i 200 stile libero in Corea, quella che è sempre stata la sua gara. Quella che ha provato a lasciare, che ha ripreso, che ha coccolato, che ha archiviato, che poi ha ripreso ancora. Perché andare di schiena con il dorso, quando la sfida e il traguardo possono essere guardati dritti negli occhi?

Federica Pellegrini, medaglia d’oro nei 200 stile

1’54”22. Stampa un gran tempo, Federica Pellegrini. Lo gestisce e lo aggredisce, con le solite ultime due vasche da ‘squalessa’. A pelo d’acqua, con la forza di una bracciata che seppellisce le avversarie. Passano gli anni, cambiano i volti, ma c’è sempre lei a guidare la fila. Quando arriva il tocco, la sirena e il fischio degli arbitri di vasca, c’è solo lo spazio per l’esplosione delle tribune della piscina.

Il sogno della generazione-Federica Pellegrini

Dietro di lei c’è Titmus, medaglia d’argento, e la svedese Sara Sjostrom a cui – nelle ultime bracciate – è mancato il fiato, soccorsa dai medici con l’ossigeno. Perché Federica, adesso che il pericolo per la svedese è passato, ha tolto il respiro agli avversari e anche ai suoi tifosi. Il sogno di una generazione. 2009, 2011, 2017 e ora 2019. Le medaglie d’oro ai mondiali consecutive vanno a coppia. Nella prima parte della sua carriera e nell’ultima parte. Una carriera che non vorremmo finisse mai.

Nel nuoto, così come in pochi altri sport, solitamente la vita sportiva è molto breve. Federica Pellegrini ha sfidato le leggi della fisica, ha messo da parte il tempo e si è presa gioco di lui. Che colpo! E che colpo per tutti i suoi coetanei, che a trent’anni sono già considerati non più giovani nel mondo del lavoro, nelle relazioni sociali, nella vita di ogni giorno che fornisce prove sempre più complesse. Federica Pellegrini insegna che c’è ancora spazio. E tempo, tanto tempo.

(Credit Image: © Joel Marklund/Bildbyran via ZUMA Press)

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