La storia del Fatto Quotidiano che «può chiudere» a causa delle querele

23/10/2018 di Redazione

Oggi Marco Travaglio ha lanciato un appello ai lettori del Fatto Quotidiano. La sostanza delle sue parole è rappresentata dal fatto che – per far fronte alle richieste di risarcimento danni di alcuni personaggi di cui la testata ha parlato in passato – la società potrebbe chiudere per mancanza di fondi per coprire queste spese.

I risarcimenti chiesti al Fatto Quotidiano

Il riferimento è alla condanna al risarcimento da 95mila euro pronunciata dal tribunale di Firenze per un paio di articoli riguardanti il padre di Matteo Renzi, Tiziano. E, in più, al risarcimento (non ancora esecutivo) ai giudici di Palermo che hanno assolto il generale Mario Mori nel processo sul mancato arresto di Bernardo Provenzano. Il totale è di quasi 250mila euro in danni. A questi si aggiungeranno sicuramente – Travaglio lo ha fatto capire – una serie di richieste di risarcimento danni minori, di cause e dei loro relativi costi. Dinamiche che ben si conoscono all’interno di una redazione di un giornale.

Ma bastano questi risarcimenti danni a inguaiare economicamente il Fatto Quotidiano?

Tuttavia, bastano da sole a giustificare la chiusura del Fatto Quotidiano? Sembrerebbe proprio di no. Anzi: nello scorso mese di giugno, causando per questo motivo anche una sorta di protesta e di grido di indignazione sollevato sui social netowork dai lettori aficionados del Fatto Quotidiano, la società ha annunciato l’utile da oltre 600mila euro relativo alla chiusura dell’esercizio di bilancio 2017 e una conseguente ripartizione dei dividendi tra i soci del Fatto Quotidiano per circa 2 milioni di euro.

Il Fatto Quotidiano verso l’ingresso in borsa

Insomma, lo specchio di una società in salute, che – tra le altre cose – si sta preparando anche per il suo ingresso in borsa, una vera e propria mossa da grande azienda, con tutte le conseguenze che da ciò derivano. La distribuzione dei dividendi milionari era stata giustificata come «sensata alla luce della previsione di un lock-up duraturo». Il rischio chiusura, dunque, sembra essere decisamente scongiurato e lontano dall’essere messo in atto. L’editoriale di Travaglio, a questo punto, assume di il contorno di una mossa politica più che di una vera e propria richiesta d’aiuto.

(Credit Image: © Daniela Parra Saiani/Pacific Press via ZUMA Wire)

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