Il via libera per fare il bagno in mare, laghi e fiumi senza fare «significativi spostamenti»

Dal 4 maggio chi abita nei pressi di mare, fiumi e laghi avrà la possibilità non solo di passeggiare in queste zone – rispettano tutte le norme di distanziamento sociale – ma anche quella di fare un bagno. Il chiarimento si legge nella sezione del sito della presidenza di governo nella sezione domande frequenti. La domanda al quale si risponde è una delle tante poste dai cittadini che vogliono capire fino a che punto potranno tornare a muoversi con l’inizio della fase 2.

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«Chi abita al mare o vicino a un lago può fare il bagno»

Chi ha la fortuna di abitare nelle prossimità di uno specchio d’acqua sarà tra i primi ad avere l’assaggio di libertà e di normalità tanto atteso. Negli scorsi anni di questi tempi – meteo permettendo – nelle località balneari, vicino ai laghi e nei fiumi alcuni cittadini avevano già fatto il primo bagno della stagione. Dal 4 maggio sarà possibile farlo rispettando alcune regole. Alla domanda sul sito del governo rispetto alla possibilità di passeggiare o fare il bagno per chi abita in luoghi di montagna/collina/mare/lago/fiume si legge la risposta: «Sì. È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale, o comunque di quella in cui si dimora dal 22 marzo 2020». In aggiunta viene specificato che, come conseguenza logica, «per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini» è possibile «effettuare tale attività in detti luoghi (ivi compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».

Fare il bagno soli e a distanza di sicurezza

Libertà in solitario, quindi, posto che la possibilità di fare il bagno rientrerà nella vasta gamma di attività sportive individuali consentite dal 4 maggio. Esclusi da questa possibilità, come logico che sia, i soggetti «per i quali è fatto divieto assoluto di mobilità in quanto sottoposto alla misura della quarantena o risulti positivo al virus». La possibilità di fare il bagno viene data, come spiegato nella risposta, perché «i predetti non sono luoghi chiusi al pubblico, come invece lo sono, attualmente, i parchi e le aree verdi urbane, e altresì gli stabilimenti balneari, in cui permane il divieto di ingresso e circolazione».

 

Dove occorre abitare per avere il permesso di fare il bagno?

La risposta del governo prova a fare chiarezza in questo senso ponendo un limite: «Resta fermo che deve trattarsi esclusivamente di attività effettuate senza che occorra allontanarsi dalla propria abitazione e senza che si renda quindi necessario l’utilizzo di mezzi di locomozione pubblici o privati, né significativi spostamenti». Occorrerà comunque presentare l’«autocertificazione, se gli agenti che fanno i controlli la richiedono» e ci saranno casi in cui verranno posti «diversi e più stringenti divieti imposti su base locale perché giustificati da specifiche situazioni territoriali».

(Immagine copertina da Pixabay)

 

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