Fascia di capitano di Davide Astori, una deroga inutile a una regola stupida

12/09/2018 di Redazione

La Lega Calcio aveva stabilito, a inizio anno, una regola: una fascia da capitano uguale per tutte le squadre di Serie A, con una anonima scritta «Capitano» – appunto. Regola che, puntualmente, era stata infranta sia da Daniele De Rossi, sia dal Papu Gomez alla prima giornata di campionato. E, ovviamente, dalla Fiorentina che – a buon diritto – voleva dedicarla al suo defunto capitano Davide Astori, scomparso prematuramente lo scorso 4 marzo.

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Fascia Astori, la deroga della Lega Calcio per la Fiorentina

Proprio la squadra Viola, si era fatta portavoce di una vera e propria crociata per far sì che le iniziali del difensore campeggiassero sempre sulla fascia indossata dall’erede designato Cristiano Biraghi. La società di Firenze si era detta disposta a pagare qualsiasi ammenda o penalità pur di continuare con una fascia personalizzata e dedicata a DA13.

Tutto risolto, almeno per la Fiorentina: la Lega Calcio, infatti, ha concesso una deroga ai Viola, che valga esclusivamente per la fascia dedicata ad Astori. Un teatrino – condito anche da un po’ di ipocrisia – che si sarebbe potuto evitare con maggiore ragionevolezza da parte dei vertici del nostro calcio.

La regola sulla fascia da capitano, infatti, è semplicemente inutile. In un campionato carico di problemi, poco efficace sullo stop alla violenza negli stadi, all’antisemitismo e all’odio razziale diffuso in alcune curve, il principale problema è diventato quello di questo simbolo unico e omologato, che fa storcere il naso a molti.

Fascia Astori, una deroga giusta ma inutile: è la regola che è stupida

Stesso discorso fatto per il compianto Astori, ad esempio, potrebbe farlo l’Inter per la fascia da capitano di Giacinto Facchetti, o la Roma per Agostino Di Bartolomei, o ancora il Torino per Valentino Mazzola. Ogni squadra potrebbe avere un capitano defunto da commemorare, da omaggiare, da ricordare sempre e da assumere a modello perenne per il capitano del presente. Così come ogni squadra potrebbe veicolare, attraverso un proprio simbolo, un messaggio positivo, come la promozione di una campagna umanitaria. Basterebbe mettere qualche paletto su sponsor o incitazioni all’odio per restituire a ciascuna squadra la propria fascia personalizzata.

La deroga per Astori, giusta ma inutile, non sarebbe stata nemmeno necessaria. Se qualcuno avesse opportunamente frenato, a suo tempo, la nascita di una regola stupida.

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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