In Emilia-Romagna da oggi i farmaci per le terapie ormonali delle persone trans saranno gratuiti

L'intento della regione è quello di mostrare «vicinanza a chi affronta il percorso»

30/09/2020 di Ilaria Roncone

L’Emilia-Romanga di Stefano Bonaccini è vicina alle persone trans e lo dimostra. La giunta regionale ha attuato una legge già approvata nel 2019 che prevede che i medicinali vengano erogati direttamente da farmacie ospedaliere a tutti i cittadini che hanno scelto di intraprendere il percorso di transizione dal per diventare del sesso che sentono proprio. L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha parlato di un Sistema regionale che «ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie».

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Emilia-Romagna farmaci trans: gratis le terapie ormonali

Da adesso in poi in Emilia-Romagna i farmaci per le cure ormonali che le persone transessuali devono prendere durante il periodo di transizione – ovvero quando la persona comincia il percorso per ottenere un corpo del sesso che sente proprio – oppure per coloro che scelgono di prendere solo quelli senza poi ricorrere alla chirurgia, saranno passati gratuitamente dalla regione. Soddisfatto l’assessore Donini così come la collega delle Pari opportunità, Barbara Lori, che ha definito questo provvedimento una «legge importante per il contrasto alle discriminazioni e le violenze determinate dall’identità di genere o all’orientamento sessuale, a cui abbiamo iniziato a dare piena attuazione. La nostra Regione vuole essere concretamente al fianco di chi affronta questo percorso che abbiamo voluto sicuro, gratuito e accompagnato da personale con formazione specifica».

Quei farmaci così difficili da reperire

La grandissima conquista per le persone trans che risiedono in Emilia-Romagna arriva oggi, dopo anni di rivendicazione di quello che dovrebbe essere un diritto garantito. I farmaci utilizzati nel percorso di transizione, infatti, sono spesso difficilmente reperibili per le difficoltà economiche (presunte) di coloro che li producono e, anche per questo, subiscono oscillazioni di prezzo paurose. Già lo scorso anno le associazioni Lgbtq+ avevano denunciato la situazione, considerato soprattutto che interrompere la terapia ormonale può portare a conseguenze anche gravi per l’organismo; chi è in transizione vede le caratteristiche faticosamente acquisite a suon di ormoni regredire e chi ha subito interventi chirurgici corre un rischio maggiore di osteoporosi e malattie cardiovascolari.

 

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