Prima di essere sospeso, puoi infrangere le regole di Facebook sulla vendita di armi 10 volte

Non è certamente una buona notizia per chi cerca in tutti modi di limitarne l'acquisto, soprattutto dopo le stragi avvenute negli Stati Uniti

10/06/2022 di Clarissa Cancelli

È possibile infrangere le regole di Facebook sulla vendita di armi fino a dieci volte prima di essere sospeso. A rivelarlo è un rapporto del Washington Post. Il social non permette assolutamente la vendita o l’acquisto di armi da fuoco sulla propria piattaforma. La decisione, presa nel 2016, ne vieta la vendita privata anche attraverso Marketplace. Nel 2020, un rapporto di Protocol ha però sottolineato la facilità con cui le persone sono riuscite a scavalcare queste restrizioni, raggirando le violazioni di Facebook e vendendo armi tramite gruppi privati. Inoltre, il sistema che “punisce” gli acquirenti sembrerebbe essere molto più clemente di quanto sembri.

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Puoi infrangere le regole sulla vendita di armi su Facebook fino a 10 volte

Facebook sospende definitivamente i trasgressori soltanto dopo il decimo “richiamo”. I venditori e gli acquirenti che hanno attivamente fatto appelli alla violenza sulla piattaforma, invece, vengono sospesi dopo cinque strike, secondo quanto riportato dal Post. Facebook non ha però contestato la regola dei 10 richiami, quando il Post gli ha chiesto un resoconto. Il direttore delle comunicazioni dell’azienda, Andy Stone, si è rivolto a Twitter per correggere le “distorsioni” sulla politica, ma l’ha efficacemente difesa definendola sufficientemente severa. Secondo Stone, «il 90% delle persone che subiscono un richiamo per aver violato la  politica sulle armi da fuoco, ne accumula meno di due perché le loro violazioni sono involontarie e una volta che le informiamo sulle nostre politiche, non le violano più».

I rischi di questa policy

Che si possa infrangere le regole sulla vendita di armi su Facebook fino a dieci volte non è certamente una buona notizia per chi cerca in tutti modi di limitarne l’acquisto, soprattutto alla luce degli episodi di violenza che si sono verificati negli Stati Uniti. Come la strage avvenuta in Texas, dove diciannove bambini e due adulti (due insegnanti) sono stati uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos. Una tragedia che sarebbe stata annunciata proprio su Facebook, dove il ragazzo aveva scritto «30 minuti prima di raggiungere la scuola: sto per sparare a mia nonna». Per poi aggiungere «ho sparato a mia nonna. E poi 15 minuti prima della strage: «sto per sparare in una scuola elementare». Un massacro che si aggiunge alle altre stragi avvenute negli Stati Uniti, dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno.

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