Zuckerberg ha ammesso che Facebook è «per metà un giornale»

Prendere atto della realtà. È quello che, almeno a parole, ha fatto Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, che in questi giorni si trova a Bruxelles per incontrare i commissari europei Margrethe Vestager, Thierry Breton e Vera Jourova. Di fronte ai commissari, il CEO di Facebook ha ammesso che il social network è qualcosa a metà tra un giornale e una media company. E non poteva essere diversamente, dal momento che – per stessa ammissione dei vertici – Facebook ha deciso di puntare molto sul mondo delle news.

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Facebook giornale, la mezza ammissione di Zuckerberg

Si annunciano movimenti in vista della recezione della direttiva sul copyright e mosse specifiche per fare in modo di riconoscere la proprietà del contenuto agli editori. E queste ammissioni di Mark Zuckerberg rappresentano in realtà un primo passo verso lo spostamento dell’asticella. Anche perché la domanda che troppo spesso si pone al CEO del social network è: cosa rappresenta oggi Facebook e com’è cambiato rispetto al suo anno di lancio, il 2004.

«Sono lieta di vedere che il pensiero di Facebook sta cambiando ed è più allineato con l’approccio europeo su diversi aspetti normativi – ha detto la commissaria alla Trasparenza Jourova -. Vedo le Big Tech come parte della soluzione ai problemi che esse stesse hanno contribuito a creare». Insieme a questa parziale ammissione sul ruolo che Facebook sta giocando nel panorama delle news online e del mondo dell’informazione in generale, arriva anche una maggiore responsabilità – sempre tra i proclami di Zuckerberg – relativa ai contenuti di odio diffusi attraverso il social network e relativa alla possibilità di filtrare in qualche modo le notizie ritenute non corrispondenti al vero. Un labirinto, è vero. Ma aver cambiato opinione sugli obiettivi dei social network è pur sempre un primo passo.

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