Fabrizio Miccoli: «L’insulto a Falcone non mi fa dormire»

13/05/2019 di Redazione

Secondo Fabrizio Miccoli, quella frase irripetibile su Giovanni Falcone – pronunciata nel corso di un’intercettazione telefonica alla quale l’ex calciatore di Lecce, Palermo e Juventus era stato sottoposto – segnò la fine della sua carriera nel mondo del calcio: «Da quel momento in poi – ha detto l’ex fantasista a Sportitalia – non dormo più. Quella frase va oltre il processo al quale sono sottoposto, spero che si possa chiarire presto».

Fabrizio Miccoli e il pentimento dopo l’insulto a Falcone

Dopo quell’affermazione, infatti, il calciatore è stato quasi dimenticato. Cittadino onorario di Corleone, per la quale aveva contribuito a fare diversi progetti antimafia con le scuole, gli è stato tolto anche quel riconoscimento. «Ho chiesto scusa – ha detto Miccoli -. Sono 5 anni da quell’intercettazione che cerco di mettermi a disposizione per arrivare alla verità e quello non è il mio pensiero. Io ho cambiato vita, per quella cosa ho smesso di giocare. Ma se ci fosse la possibilità di dimostrare che la cosa che ho detto non la penso affatto sono pronto a dimostrarlo perché mi tormenta».

Nel corso di un’intercettazione nell’ambito delle indagini del processo che lo porterà alla condanna del Tribunale di Palermo a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con rito abbreviato, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Fabrizio Miccoli definì ‘fango’ Giovanni Falcone. Subito dopo l’uscita della notizia, il calciatore chiese scusa in lacrime, nel corso di una conferenza stampa in cui spiegava che quella frase era stata estrapolata dal contesto in cui veniva pronunciata.

Fabrizio Miccoli vorrebbe incontrare Maria Falcone

Ancora oggi, ad anni di distanza da quell’episodio, Fabrizio Miccoli ha affermato che gli piacerebbe incontrare Maria Falcone, la sorella del magistrato: «Ci provai all’epoca, ma compresi la situazione e lasciai perdere» – ha dichiarato il calciatore sempre nel corso della stessa intervista.

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