Fabrizio Corona: «Salvini all’Interno? Allora io posso fare il ministro della Giustizia»
05/06/2018 di Redazione
Fabrizio Corona, da qualche tempo, può rilasciare delle interviste. Una vera mina vagante che, a questo punto, non può evitare di dire la sua sul governo di Giuseppe Conte e sui suoi ministri. Ne attacca uno in particolare, Matteo Salvini. Le parole del fotografo suonano un po’ come una beffa: «Io non mi sento rappresentato da Di Maio e da Salvini. Se Salvini può fare il ministro dell’Interno, è come se io diventassi ministro della Giustizia, uguale».
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Fabrizio Corona contro Salvini: «Io posso fare il ministro della Giustizia»
Il paragone è piuttosto irriverente. Sono noti i problemi con la giustizia di Fabrizio Corona e sottolineare di poter essere in grado di ricoprire questo dicastero in base alla sua conoscenza della aule dei tribunali, sminuisce alla grande la competenza di Matteo Salvini. «Se entrassi in politica – ha continuato Fabrizio Corona – prenderei molti più voti di Di Maio e di Salvini messi insieme. Con i ministri e i presidenti del Consiglio che ci sono adesso potrei fare il premier anche io».
Insomma, un Fabrizio Corona contro Salvini ma non solo. Un attacco a 360° nei confronti delle competenze dei ministri del governo di Giuseppe Conte e, indirettamente, contro lo stesso presidente del Consiglio, noto professore universitario. La provocazione di Corona, tuttavia, è stata accolta (e non ignorata) da Salvini che, nonostante la giornata impegnativa sui banchi del governo in Senato, ha trovato il modo di replicare al fotografo, ex compagno di Belen Rodriguez.
Fabrizio Corona contro Salvini, la risposta del leghista
«Ci mancava solo Fabrizio Corona» – ha scritto Matteo Salvini sui social network riproponendo l’articolo dell’Huffington Post.
Il leader della Lega ha scritto il post proprio mentre era in corso la discussione in Senato, con gli interventi dei rappresentanti dei cittadini, sia che fanno parte della maggioranza, sia che fanno parte dell’opposizione. Un occhio all’Aula e un altro a Facebook, le distorsioni della politica ai tempi dei social network.