La Lega non vuole che Mimmo Lucano partecipi alla trasmissione di Fabio Fazio

19/10/2018 di Enzo Boldi

La Lega non vuole che la televisione pubblica ospiti e intervisti Mimmo Lucano. La situazione attorno al caso giudiziario che vede coinvolto il sindaco di Riace sta sfuggendo di mano nei pensieri e nelle azioni. L’ultima arriva direttamente dalla fronda del Carroccio all’interno della Commissione di Vigilanza della Rai, dove i sette rappresentanti del partito di Matteo Salvini vogliono impedire a Fabio Fazio di ospitare Domenico Mimmo Lucano nella sua trasmissione «Che tempo che fa».

«Domenica 21 ottobre il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, sarà ospite di Fazio a ‘Che tempo fa’. Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza», si legge nella prima parte della nota congiunta indirizzata al conduttore di Rai3 e firmata dai parlamentari della Lega membri della commissione di vigilanza Rai, Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Maria Bergesio e Umberto Fusco.

La Lega: «Fabio Fazio non inviti Mimmo Lucano»

Nel prosieguo della lettera vengono spiegate nel dettaglio le motivazioni degli esponenti della Lega: «Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai». La trasmissione ancora deve andare in onda, ma i sette rappresentanti del Carroccio all’interno della Vigilanza della televisione pubblica già sanno che il tutto sarà frutto di strumentalizzazioni ideologiche.

Errore nella richiesta e anche nel titolo

Tra le tante cose, la trasmissione condotta da Fabio Fazio è uno dei programmi più visti dalla Rai e ci si aspetta che i membri della Commissione di Vigilanza della Rai stessa ne conoscano almeno il nome esatto. Ma non è così. Nella nota, infatti, si parla di «Che tempo fa» titolo errato dato che il programma si chiama «Che tempo che fa». Certo, forse una svista non importante. Sicuramente meno importante del diktat di mettere a tacere una persona che ancora deve essere giudicata. Quindi (ancora) non colpevole di nessun reato.

(foto di copertina: ANSA/Angilletta Albano)

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