Non c’erano motivi per accusare Evo Morales di sedizione: aveva vinto lui le elezioni in Bolivia
28/02/2020 di Gianmichele Laino

Evo Morales potrebbe aver davvero vinto le elezioni in Bolivia. E dunque, le accuse di sedizione portate avanti dal suo sfidante Carlos Mesa, che lo hanno portato a deporre le armi della lotta e a scegliere per l’esilio forzato in Messico, potrebbero non avere un fondamento concreto su cui poggiarsi. Un’inchiesta del Washington Post, basata su proiezioni statistiche, ha dimostrato che l’ex presidente – il primo indigeno a ricoprire questa carica nella storia del Paese – potrebbe aver vinto le elezioni per aver distaccato di 10 punti percentuali il suo avversario più prossimo.
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Evo Morales e la storia delle elezioni che avrebbe vinto in Bolivia
Evo Morales, il presidente uscente, aveva ottenuto il 46% secondo i risultati divulgati dal governo, mentre lo sfidante centrista Carlos Mesa era attestato 36%. La legge elettorale boliviana prevede, appunto, che l’eletto sia il candidato con il 50% più uno dei voti o quello che abbia superato almeno di dieci punti il diretto concorrente. Secondo Evo Morales, la sua vittoria si basava proprio su questo secondo punto.
Tuttavia, un’indagine condotta dall’OAS, l’Organizzazione degli Stati Americani, avrebbe dimostrato uno scarto non verosimile tra i primi risultati degli exit poll e i risultati finali proclamati. In base ai primi risultati, lo scarto tra Morales e Mesa era del 7,87%, nei risultati effettivi, invece, lo scarto aveva superato la soglia del 10% necessaria per proclamare il vincitore. In base a questa discrepanza è stato dato per scontato che, nel frattempo, siano intervenuti dei brogli elettorali per aggiustare l’esito del voto.
Il Washington Post, invece, ha dimostrato come gli exit poll si siano fermati a un campione dell’80% dei voti e non alla totalità degli elettori boliviani. Facendo alcune indagini statistiche che hanno preso in considerazione anche le aree rurali della popolazione (dove Evo Morales ha raccolto più consensi) e analizzando il trend degli exit poll, il Washington Post ha dimostrato che non c’è alcuna discrepanza statistica tra il dato dell’exit poll all’80% e quello conclusivo che avrebbe portato Evo Morales ad avere effettivamente il 10% di scarto necessario per essere proclamato presidente. Pertanto, la sua deposizione da presidente – e la conseguente convocazione di nuove elezioni per il prossimo 3 maggio in Bolivia – sarebbero illegittime.