Evade dai domiciliari e chiede di tornare in carcere: «Non ce la faccio più a stare in quella casa»

16/02/2020 di Enzo Boldi

«Non ce la faccio più» è la battuta che ha reso celebre il personaggio di Magda (interpretato da Irina Sanpiter) nel famoso film ‘Bianco Rosso e Verdone’. Lo stesso pensiero deve esser balenato nella mente di un 32enne romano che, nella giornata di sabato 15 febbraio, ha deciso di lasciare la propria abitazione, stanco delle continue discussioni con la zia e la cugina con cui condivideva l’appartamento. Peccato che lui era obbligato a stare lì per via di una misura cautelare emessa nei suoi confronti per spaccio di droga. Evade dai domiciliari dunque, ma chiede di essere portato in carcere.

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Non è la prima volta che accade un qualcosa di simile. Già in altre occasioni, infatti, è accaduto che un condannato agli arresti domiciliari decida autonomamente di violare la misura cautelare perché la situazione nell’abitazione in cui è costretto a soggiornare non è delle migliori. E, come già successo in passato, anche questa volta l’uomo è stato accontentato e ora si trova nel carcere di Rebibbia.

Evade dai domiciliari e chiede di andare in carcere

Il 32enne era costretto ai domiciliari dall’ottobre del 2018, quando venne decisa quella misura cautelare con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. E la casa in cui stava scontando la sua pena si trova nel quartiere romano di Testaccio. Un immobile condiviso con alcuni parenti: la zia e la cugina. Nel corso dei mesi, però, le tensioni tra i tre sono diventate insopportabili per l’uomo che, alla fine, ha preferito chiedere un ritorno in carcere.

Non ce la faccio più

Evade dai domiciliari, ma non fugge. Il 32enne, infatti, si è recato presso la stazione dei Carabinieri (Roma Aventino) chiedendo di esser sottoposto all’arresto in carcere, perché quella convivenza forzata sotto lo stesso tetto con zia e cugina non era più sopportabile. Le forze dell’ordine lo hanno accontentato e per lui si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia.

(foto di copertina: esterno della Casa circondariale di Rebibbia, Roma – da Google Maps)

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