Eutanasia, il medico di Welby: «Molti medici pronti a rispettare la volontà del paziente»

Lo sdegno della Cei alla sentenza emessa dalla Corte Costituzionale sul caso di Marco Cappato, che ha accompagnato Dj Fabo in Svizzera per potersi togliere la vita, era prevedibile. Diverso invece il fronte dei medici: se i medici cattolici si sono appellati alla possibilità di ricorrere all’obiezione di coscienza, anche Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia che conta 45mila iscritti, a chiarito che farà prevalere «la tutela della vita» sancita nel codice deontologico. Ma non possono parlare a nome di tutta la categoria professionale, almeno secondo Mario Riccio, il medico di Piergiorgio Welby.

Eutanasia, il medico di Welby: «Molti medici pronti a rispettare la volontà del paziente»

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«Leggo in questi giorni che ci sarebbero migliaia di colleghi medici pronti all’obiezione di coscienza qualora venisse promulgata, come speriamo, una legge sul suicidio assistito/eutanasia – ha dichiarato Mario Riccio, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni – Ci sono molti medici, tra cui il sottoscritto, pronti a far valere la volontà del paziente». Il dottore che seguì Piergiorgio Welby trova infatti «legittimo» che i medici si appellino all’obiezione di coscienza, che lui stesso difende, ma ritiene «scorretto» che «tali colleghi e relative associazioni – come i medici cattolici – si arroghino il diritto di parlare a nome di tutta la classe medica». Costoro infatti, continua Riccio, «ne rappresentano una parte, numericamente ridotta. Stiano sereni, nessuno vuole imporre niente a nessuno».

«Chi crede sia dovere professionale dei medici rispettare la volontà dei pazienti, si manifesti»

Mario Riccio è stato invece più severo nei confronti del Presidente della FNOMCEO (Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) dott Filippo Anelli, che ha previsto una «forte resistenza». Il suo intervento è stato considerato da Riccio «offensivo ed irrispettoso», invitandolo a ricordarsi che «il suo ruolo è quello di rappresentare tutti gli iscritti e non solo la parte a cui lui evidentemente appartiene e di cui vuole sostenere le idee». «Così facendo – continua Riccio- il collega Anelli abdica dal suo ruolo, utilizzando il suo ruolo nella FMNCEO per sostenere posizioni personali». Mario Riccio ha quindi invitato quei medici che ritengono sia « dovere professionale rispettare la volontà di paziente» di farsi avanti, a partire dal Congresso dell’Associazione Luca Coscioni «che si terrà a Bari dal 3 al 6 ottobre, dove decideremo le nuove iniziative e la costituzione di Comitati per una medicina laica e liberale».

(Credits immagine di copertina: ANSA/ ANGELO CARCONI)

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