Chi si occupa di gestire i fondi europei per la cybersicurezza?

L'European Cybersecurity Competence Center ha aperto le sue porte a Bucarest

10/05/2023 di Gianmichele Laino

Il focus sulla cybersicurezza che c’è stato nel corso delle giornate che hanno visto incontrarsi a Bruxelles gli EU Digital Ambassadors (di cui Giornalettismo fa parte) è stata l’occasione per introdurre anche alcune novità importanti a livello di governance del settore all’interno dell’Unione Europea. In modo particolare, c’è stato modo di evidenziare il ruolo del nuovo European Cybersecurity Competence Center che, proprio ieri – 9 maggio -, ha aperto le sue porte a Bucarest, in Romania. L’ambizione è sempre la stessa che anima le principali istituzioni europee e i principali centri di coordinamento che si costituiscono a livello comunitario: aprire le porte a soluzioni comuni e condivise, questa volta nell’ambito della cybersicurezza, per poter far fronte alle sempre nuove minacce (e sempre più frequenti) che colpiscono piattaforme pubbliche e settori privati.

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European Cybersecurity Competence Center, cos’è e che obiettivi ha

Al momento l’ECCC sarà guidato dal direttore esecutivo ad interim Miguel González-Sancho. A lui il compito, in questa prima fase, di gettare le basi per un coordinamento comunitario che renda l’Unione Europea autonoma e indipendente rispetto alla risoluzione di problemi legati alla sicurezza, grazie anche alla partecipazione dei team dei vari Paesi membri e il supporto dell’industria europea.

Lo scopo dell’ECCC è stato evidenziato anche dal commissario europeo Thierry Breton: «La sicurezza informatica – ha affermato nelle ore immediatamente precedenti all’inizio dei lavori della sede di Bucarest – è una priorità fondamentale e salvaguardare la nostra sovranità digitale richiede sforzi congiunti. Il Centro europeo di competenza sulla cibersicurezza riunisce esperti e risorse di alto livello provenienti da tutta l’UE per sviluppare soluzioni innovative alle minacce informatiche e migliorare la nostra resilienza agli attacchi. Lavorando insieme, possiamo costruire un mondo digitale più sicuro e protetto per tutti gli europei».

Il quadro normativo e gli scopi

Il Digital Europe Programme Horizon Europe saranno la bussola – per quanto riguarda i fondi da gestire – nello sviluppo dei progetti di lavoro sulla cybersicurezza. Tra questi progetti spicca sicuramente quello dell’ambiziosa costituzione di una sorta di scudo di cybersicurezza a livello comunitario. Questo traguardo è previsto dalle normative contenute all’interno del Cyber Solidarity Act che è stato approvato dalla Commissione Europea nel mese di aprile del 2023 e che va a stanziare 1,1 miliardi di euro per raggiungere tutti gli obiettivi previsti dall’intero disegno di legge.

L’obiettivo di questo scudo – per il quale l’European Cybersecurity Competence Center svolgerà un ruolo di primo piano – sarà quello di stabilire un coordinamento interforze (attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e attraverso l’analisi dei dati in tempo reale) per prevenire eventuali minacce, adottando strategie di difesa e di contrasto agli attacchi informatici prima che questi ultimi possano sortire effetti devastanti per la tenuta dei vari stati membri. In tempi di guerra ibrida – con il conflitto in Ucraina che è stato a più riprese definito “la prima cyberwar a livello mondiale” – si tratta sicuramente di iniziative che non possono in alcun modo essere prese sotto gamba.

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