L’Etiopia vuole costruirsi il suo social network di Stato

Il governo sta pensando a questa soluzione per rendersi autonomo rispetto ai grandi player come Facebook e Twitter

24/08/2021 di Gianmichele Laino

Shumete Gizaw, direttore generale dell’Information Network Security Agency (INSA), è stato molto chiaro: l’Etiopia vuole costruirsi delle proprie piattaforme social, senza però precludere l’accesso alla sua audience ai grandi player mondiali come Facebook (e il suo servizio di messaggistica istantanea WhatsApp), Twitter o Zoom. Ma l’idea di un social network di Stato, che possa avere una funzione territoriale e di pubblica utilità per il Paese africano, è molto concreta ed è un obiettivo del locale dipartimento per le comunicazioni.

LEGGI ANCHE > Cosa sta succedendo in Etiopia e perché c’è stata una restrizione dei social network

I social network di Stato in Etiopia per motivi politici

Il motivo di questa scelta è prettamente politico e, ancora una volta, riguarda quella che potremmo definire la nuova geografia e geopolitica dei social netwrok che, con il passare del tempo, assumono sempre più i contorni di vere e proprie diplomazie. Nella fattispecie, in Etiopia è in corso un duraturo scontro armato tra il governo federale e il Fronte di liberazione del popolo del Tigray, che controlla la parte settentrionale del Paese. In questi mesi, lo scontro – oltre che sul campo – si è trasferito sulle bacheche dei vari social network, con Facebook – ad esempio – che è stato accusato di aver rimosso diversi post che raccontavano la vera realtà interna del Paese.

In realtà, Facebook stava applicando le sue policies su account sospetti: in molti casi, infatti, ha rimosso una serie di profili ritenuti falsi e collegati all’autorità dell’Information Network Security Agency (la stessa che vuole produrre dei social network alternativi e controllati dallo Stato). Shumete Gizaw, parlando della questione, ha spesso paragonato la possibile realizzazione di nuovi strumenti di comunicazione a quanto fatto dalla Cina con WeChat (l’app di messaggistica che viene monitorata costantemente dal governo centrale).

Secondo l’agenzia di informazione e sicurezza dell’Etiopia, nel Paese ci sono gli strumenti tecnici e le personalità che possono assolutamente occuparsi di realizzare una infrastruttura molto complessa, simile a quella di Facebook e Twitter. Non ci sono ancora degli orizzonti temporali, anche se è stato affermato che sono stati fatti dei tentativi sperimentali per una piattaforma di stato che possa sostituire, nel breve tempo, le funzioni di WhatsApp e di Zoom.

Share this article
TAGS