Ecco chi vuole fare la marcia su Roma: spuntano anche ex Nar e picchiatori | VIDEO

13/10/2017 di Redazione

Ex appartenenti all’organizzazione terroristica Nar e persone finite in carcere per lesioni e altri gravi reati. Ci sono anche loro tra i militanti dell’estrema destra intenzionati a marciare su Roma il prossimo 28 ottobre (manifestazione però vietata da Ministero e Questura) e che nella Capitale si stanno facendo notare per un forte attivismo che nasce dalle periferie e arriva nel centro. Lo ha raccontato ieri un servizio del programma di Raidue Nemo che ha proposto immagini e interviste relative a varie iniziative di gruppi come Roma ai Romani e Forza Nuova, passeggiate per la sicurezza o cortei anti-immigrazione.

 

 

L’AVANZATA DELL’ESTREMA DESTRA A ROMA, ANCHE EX NAR ED EX FUAN

A sfilare in strada, tra i tanti, ci sono anche Luigi Aronica (ex appartenente Nuclei armati rivoluzionari, detto ‘Er pantera’, condannato a 18 anni per una catena di reati), Maurizio Boccacci (ex Movimento Sociale Italiano ed ex Fuan, Fronte universitario di azione nazionale, leader e fondatore di diversi gruppi neofascisti negli anni ‘8o) e Giuliano Castellin (leader di Roma ai Romani e rappresentante di Forza Nuova, il 28 settembre scorso arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale). Il loro impegno politico recente può essere descritto come un’escalation che, parti dalle zone più disagiate abbandonate di Roma, è giunta  al cuore della città in un solo anno. Talvolta anche con scontri con la polizia. «Lo sai chi sono io? Attento, mi sono fatto vent’anni di carcere per terrorismo», è l’avvertimento di Aronica a un agente in tenuta antisommossa durante un corteo.

 

 

 

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«È in atto un vero e proprio genocidio del popolo italiano ed europeo. Roma e l’Italia si difendono anche fisicamente», sono le parole che pronuncia oggi l’estrema destra. Forti. Nette. Anche inquietanti. «Questo è un sistema destinato ad implodere, non a durare. Il sistema liberaldemocratico ha fallito in Occidente, sta portando il popolo europeo e italiano alla morte, alla fine», è quanto afferma Castellino, che ha anche ricevuto la solidarietà di altri attivisti fuori dal carcere durante la sua detenzione. «Noi un giorno saliremo al potere, è troppo poco il Campidoglio. Noi guideremo questa nazione perché siamo nel giusto e nel bene», è il suo messaggio davanti alla telecamera.

 

 

E tanta gente non sembra intimorita. Anzi. Nelle periferie i gruppi di estrema destra stanno conquistando consenso anche grazie ad una presenza radicata sul territorio. Ad esempio attraverso campagne in difesa degli inquilini italiani delle case popolari, contro il presunto rischio di assegnazioni degli immobili agli stranieri. «Non accettiamo che una famiglia italiana venga sfrattata, che i mobili vengano buttati in mezzo a una strada come sacchi della spazzatura. È una cosa vergognosa, indecorosa», affermano gli attivisti. I residenti si sentono così più protetti. «Loro – afferma convinta una donna – sono privilegiati, gli stranieri». «A me – dice di Forza Nuova e altri gruppi – basta che mi difendono, non mi interessa più chi sono. Mi aggrappo a chi mi dà una mano io dico sì». «Io adesso là – indica un uomo anziano – ho il Duce, e sono nato comunista. Avrà sbagliato… attualmente questi ragazzi sono quelli che mi promettono qualcosa in più, sono quelli che hanno voglia di fare qualcosa in più».

(Immagine da video di Nemo)

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