Tre esplosioni nella notte all’interno dell’acciaieria 2 dell’ex-Ilva di Taranto
22/01/2020 di Enzo Boldi
Alla vigilia della chiusura (temporanea) dell’acciaieria 1, torna la paura all’interno dello stabilimento ex-Ilva di Taranto. Fonti sindacali, infatti, parlano di tre esplosioni nella notte nella zona che ospita l’acciaieria 2. Per fortuna non sono stati registrati feriti. La situazione all’interno dello stabilimento, però, torna a essere molto tesa anche perché, per via dei lavori di manutenzione, la produzione interna dovrebbe essere convogliata tutta in quella struttura. L’esplosione Ilva potrebbe provocare ulteriori difficoltà.
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Al momento, secondo le fonti sindacali, si parla di alcuni danni alle strutture. Si sarebbero registrati alcuni squarci all’interno delle tubature della condotta che viene utilizzata per aspirare il gas e recuperarlo. L’esplosione Ilva è avvenuta nella notte, quando c’erano pochi operai impegnati all’interno dell’Acciaieria 2. Ma nei prossimi giorni, al netto della cassa integrazione guadagni (CIG), in quello stabilimento si concentrerà la produzione.
Esplosione Ilva nella notte: nessun ferito
Fino al 31 marzo, infatti, l’acciaieria 1 dell’ex-Ilva di Taranto sarà chiusa per alcuni lavori di manutenzione e messa in sicurezza della struttura. Per questo motivo, avevano già denunciato i sindacati, il personale attivo passerà da 477 a 227 unità, con gli ‘esuberi’ che andranno in cassa integrazione. Oltre al fattore del capitale umano, subentra anche il rischio per la produzione, corroborato da quanto accaduto questa notte.
La richiesta di tornare sui propri passi
Il carico di lavoro che l’acciaieria 2 dovrebbe supportare fino al 31 marzo, infatti, sarà gravato dalla chiusura della ‘gemella’. Un aumento che, visto quanto accaduto questa notte, fa aumentare i fattori di rischio. I sindacati, per questo, chiedono all’azienda di «tornare sui suoi passi e sospendere immediatamente la scelta unilaterale di fermare l’Acciaieria 1 in quanto, i continui rinvii e ritardi su manutenzione ordinaria e straordinaria determinano, in caso di aumento produttivo, situazioni di pericolosità sia dal punto di vista della sicurezza che dell’ambiente».
(foto di copertina: da free commons Flickr)