Che rischi corre Catania per l’eruzione dell’Etna

L’esplosione improvvisa, dopo una scossa di terremoto che ha raggiunto i 4 gradi della scala Richter. Poi, la cenere e i lapilli che il vento freddo sta portando su Catania. È inferno e paradiso per l’eruzione dell’Etna, il più grande vulcano d’Italia che ha deciso di ridestare la propria attività nel giorno della vigilia di Natale. Un evento che i sismografi hanno rilevato ma che ha avuto una potenza inattesa rispetto al solito. L’Etna non è nuovo a eruzioni, tuttavia, questa volta la concomitanza degli eventi ha fatto sì che la città fosse più prudente del solito.

Eruzione Etna, problemi all’aeroporto di Catania

L’aeroporto di Catania è stato chiuso per un’ora, dalle 14 alle 15. Adesso l’attività è ripresa a ranghi ridotti, con quattro voli ogni ora per evitare particolari problemi. Cenere e lapilli, infatti, hanno raggiunto la città siciliana, in un giorno senz’altro molto particolare per il traffico aereo, con decine di persone che si stavano ricongiungendo alle famiglie per vivere insieme il periodo natalizio.

Non sono esclusi ritardi clamorosi e cancellazioni. Anzi, l’aeroporto di Catania invita i passeggeri a verificare lo stato del proprio volo preventivamente, prima di raggiungere lo scalo: i passeggeri devono contattare le singole compagnie aeree che, in base alla rotazione degli aeromobili, potrebbero anche cancellare il volo.

Eruzione Etna, il video

Dopo la scossa principale, lo sciame sismico è continuato per diverso tempo: sono state registrate ben 130 scosse di terremoto. Le fratture nel vulcano, dalle quali si è sollevata la lava, hanno interessato anche i crateri del Nord Est e della Bocca Nuova. Adesso una suggestiva nube di cenere ha avvolto la città, ergendosi dalla cima innevata di un vulcano alto più di 3000 metri.

Al momento, non si registrano danni a cose o persone. In ogni caso, gli istituti di vulcanologia dell’isola stanno monitorando la situazione e le autorità competenti sono già state allertate.

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