Uno degli eroi che ha fermato l’assalitore di Londra è un omicida in libertà vigilata

Il giorno dopo l’attacco sul London Bridge da parte di un uomo, Usman Khan, che con un coltello ha aggredito alcuni passanti a Londra, emerge una storia che ha dell’incredibile.

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L’incredibile storia di James Ford

Uno degli eroi che ieri hanno bloccato l’assalitore e cercato di salvare la vita a una delle vittime dell’attacco sul London Bridge, è un omicida in libertà vigilata. È quanto riporta il quotidiano britannico Mail Online, secondo il quale l’uomo si chiamerebbe James Ford. Si tratterebbe di un 42enne condannato all’ergastolo nell’aprile del 2004, con un minimo di 15 anni da scontare, per l’omicidio di Amanda Champion, una ragazza di 21 anni con difficoltà di apprendimento, che è stata strangolata e sgozzata. Il suo corpo è stato trovato abbandonato accanto a una montagna di rifiuti vicino alla sua casa di Ashford, nel Kent. Fonti del governo hanno confermato che Ford si trovava ieri sul London Bridge al momento dell’attentato.

La famiglia della ragazza: «Altro che eroe, Ford è un assassino»

I parenti della ragazza uccisa hanno saputo soltanto attraverso la diffusione del video su internet e in televisione che James Ford era stato liberato. Commentando l’accaduto, la famiglia della ragazza ha espresso al tabloid “rabbia e shock” per averlo visto in libertà e di non considerarlo affatto un eroe, ma un assassino e di essere contrari alla sua liberazione.

La ricostruzione dell’attentato a Londra

Sono le 13.58 ora locale, le 14.58 italiane, quando Usman Khan semina il panico sul London Bridge. Armato di coltello e con una finta cintura esplosiva, con cui voleva terrorizzare le persone che lo circondavano, ha iniziato ad attaccare i passanti. Alcune persone, tra cui James Ford, si sono lanciati verso l’assalitore, tentando di bloccarlo poco prima dell’arrivo della polizia. Ford è l’uomo che, come mostrano molti video circolati in rete, si allontana dalla scena impugnando un grosso coltello, usato da Khan per attaccare le persone.

[CREDIT PHOTO: TWITTER/TAGADA’]

 

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