Mentana replica: «Solo Chavez in Venezuela poteva intervenire come e quando voleva»

Mentre Giuseppe Conte, nel corso della sua conferenza stampa nel corso della quale ha esteso le misure di lockdown fino al 3 maggio, ha attaccato Matteo Salvini e Giorgia Meloni per quelle che sono state definite fakenwes sul Mes, Enrico Mentana sosteneva – era venerdì 10 aprile – che se si fosse saputo prima dell’uso personale del presidente del Consiglio di quel messaggio, sarebbe rientrato in studio. Nella serata di ieri, il direttore del TG La7 ha voluto spiegare quelle affermazioni, in un lungo intervento – di oltre sei minuti – all’interno del suo stesso telegiornale.

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Enrico Mentana si difende, dopo le critiche per le parole su Conte

Enrico Mentana ha chiarito che non c’era alcuna intenzione di censurare Giuseppe Conte, ma che era stato giusto affermare che, nella fase che stiamo vivendo, la polemica politica non è funzionale, soprattutto attraverso il mezzo televisivo e lo spazio concesso alla conferenza stampa del presidente del Consiglio dai telegiornali della sera. «Soltanto a Chavez in Venezuela – ha detto Enrico Mentana – si consentiva di dire quello che voleva e quando voleva: il presidente del Consiglio avrebbe avuto modi e strumenti per intervenire senza utilizzare la diretta di un telegiornale. Avrebbe potuto scrivere un post, avrebbe potuto scrivere un comunicato: sarebbe stato ugualmente ripreso con enfasi da tutti noi».

La posizione di Enrico Mentana sul Mes

Enrico Mentana, poi, ha chiarito la propria posizione e quella del TG La7 sul Mes, molto più vicina alla sensibilità di Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, rispetto alla posizione assunta da Matteo Salvini e da Giorgia Meloni e ha ricordato agli haters del web – che ha definito di una specifica parte politica – che in passato non sono mancate le critiche all’ex ministro dell’Interno sui migranti, su Carola Rackete, sui 49 milioni, sulla vicenda di Savoini, sulla storia del citofono a Bologna. Per questo motivo, gli attacchi e gli appellativi di «venduto» e «traditore» sono stati rispediti al mittente.

Il direttore di La7 ha spiegato che sono 28 anni che dirige telegiornali importanti e che nel 1994, quando Silvio Berlusconi scese in campo, inviò una videocassetta a tutti i notiziari. E che Mentana, direttore di un telegiornale di Mediaset, ridusse quel messaggio a 4 minuti, in luogo dei nove della sua durata integrale. «Questo per ricordarvi – ha detto Mentana – che noi non siamo una buca per le lettere».

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