Emiliano Sala e il pilota avvelenati da Monossido di Carbonio durante il volo
14/08/2019 di Enzo Boldi
Le indagini sulla morte del calciatore Emiliano Sala stanno proseguendo. Da quella notte del 21 gennaio scorso, quando l’aereo dell’attaccante stava sorvolando il Canale della Manica per portarlo da Nantes a Cardiff – sua nuova destinazione professionale -, si sono rincorse diverse ipotesi su cosa abbia provocato la tragedia. Ora, a nove mesi di distanza, uno dei filoni inchiesta parla anche di avvelenamento del giocatore e del pilota. Tutta colpa del Monossido di Carbonio che si sarebbe sprigionato nella cabina di pilotaggio e nel resto dell’aereo facendo perdere i sensi a entrambi i passeggeri, con il velivolo che è poi caduto in picchiata inabissandosi nelle acque che dividono la Francia dalla Gran Bretagna.
A riportare questa notizia sono stati diversi media britannici – Sun, Telegraph, Sky e Metro – che hanno riportato anche le parole scritte in uno dei rapporti dell’indagine sulla morte di Emiliano Sala. Si fa riferimento a un’esposizione al Monossido di Carbonio prima dell’incidente, con tracce di questo gas incolore e inodore trovate nei polmoni del calciatore 28enne e del pilota durante le fasi di autopsia sui loro corpi.
Monossido di Carbonio nei polmoni di Emiliano Sala
«Dai rilievi emerge chiaramente che l’esposizione al Monossido di Carbonio sia stato in grado di ridurre o inibire la capacità di un pilota di guidare un aereo, in base al livello di tale esposizione». Questo il parere emerso da Air Accident Investigations Branch che sta indagando sull’incidente nello Stretto della Manica dello scorso 21 gennaio e che partecipò alle procedure di recupero dei corpi, ritrovati molti giorni dopo la tragedia.
Le varie ipotesi sul decesso
Ancora non è chiaro se a causare la morte di Emiliano Sala e del pilota che stava operando il suo trasferimento tra Francia e Gran Bretagna sia stato l’avvelenamento da Monossido di Carbonio. Le ipotesi, infatti, parlano di presenza di questa sostanza nei polmoni, ma i due potrebbero esser morti per via delle ferite dovute all’incidente aereo. Insomma, non è chiaro se quando il loro velivolo si è schiantato sulle acque gelide della Manica loro fossero ancora vivi, fossero coscienti o fossero già deceduti per avvelenamento.
(foto di copertina: Nolwenn Le Gouic/Bildbyran via ZUMA Wire)