L’Emilia-Romagna indigesta. Dal Papeete alle Regionali: quando Salvini sbagli i suoi calcoli

27/01/2020 di Enzo Boldi

Per ben due volte negli ultimi mesi Matteo Salvini ha provato a lanciare l’offensiva al governo (nel primo caso lui era protagonista e antagonista di se stesso) dall’Emilia-Romagna. Il risultato, in entrambi i casi, è stato molto deludente per il leghista. Dapprima lo ‘schiaffo’ del Papeete, con quella conferenza stampa in cui annunciava la fine dell’alleanza con Il Movimento 5 Stelle, mettendo la parola fine sull’Esecutivo gialloverde nato dopo tante tribolazioni; poi la fiducia posta sulle elezioni Regionali con le quali, secondo i proclami delle vigilia, voleva dimostrare che gli italiani hanno scelto lui come loro guida.

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Purtroppo per lui – e per i milioni di sostenitori di Lega e della coalizione di centrodestra – l’Emilia-Romagna resta indigesta. Certamente, a sua discolpa, vincere in una Regione tradizionalmente rossa non era il più semplice dei compiti. Ma lui, fin dai primi mesi di questa lunghissima campagna elettorale conclusasi solamente allo scoccare della mezzanotte di sabato 25 gennaio, aveva parlato di un successo certo: «Vinciamo? No, stravinciamo».

Dal Papeete alle Regionali: l’Emilia-Romagna indigesta

E, invece, i dati freddi e crudeli delle urne elettorali hanno rispedito al mittente i proclami di ‘conquista’. Un po’ come accadde al Papeete Beach di Milano Marittima quando, dalle spiagge dello stabilimento balneare, aveva lanciato stracci nei confronti di quelli che, nel giro di pochi giorni, passarono dall’essere alleati a rivali. Fece cadere il governo, facendo male i conti e non ritenendo credibile un patto tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

I conti di Salvini (che non tornano)

Al netto dei giudizi su quell’alleanza giallorossa, da un politico navigato ci si aspettava maggiore attenzione a cosa sarebbe potuto accadere. Niente nuove elezioni – perché il presidente della Repubblica, prima di richiamare gli italiani al voto, deve verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare alternativa – e dalla maggioranza è passato all’Opposizione. Intorno alle 23.30 di domenica 26 gennaio, poi, si è palesata la seconda fase dell’Emilia-Romagna indigesta: vince Bonaccini, la Lega perde punti rispetto alle ultime Europee e i sogni di andare a bussare (e non citofonare) al portone del Quirinale che vengono rimesse nello zaino. Ora si attende una nuova partenza, in altri lidi. Lontano dall’Emilia-Romagna.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Matteo Salvini)

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